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Donne in rete contro la violenza: “Un femminicidio ogni due giorni, istituzioni devono incoraggiare il rispetto reciproco”

Italia: Paese di femminicidi. Questo è quanto emerso dall’ultimo rapporto del Viminale con i dati aggiornati al 28 maggio 2023 dal Dipartimento di pubblica sicurezza. Dal 1 gennaio al 28 maggio di quest'anno - ha rilevato il report pubblicato da Ansa - in Italia sono stati registrati 129 omicidi, di cui 45 sono donne. Di queste, 37 sono state uccise in ambito familiare oppure affettivo. Secondo il report, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, è stato registrato un aumento del +5% che ha portato il numero di femminicidi da 123 a 129. Per quanto riguarda i delitti maturati in ambito familiare oppure affettivo, rispetto all’anno precedente è stato registrato un calo degli eventi, che passano da 59 a 58. Sempre secondo i dati del Viminale, sarebbero in diminuzione anche “gli omicidi commessi dal partner o ex partner, che da 25 scendono a 24 (-4%), così come il numero delle relative vittime donne, le quali da 25 passano a 22 (-12%)”. Dati drammatici, ai quali vanno aggiunti altri due femminicidi che si sono verificati dopo l’aggiornamento del Dipartimento di pubblica sicurezza. La sera del 27 maggio scorso, Giulia Tramontano (in foto), 29 anni e al settimo mese di gravidanza, è stata uccisa dal suo fidanzato Alessandro Impagnatiello con tre coltellate. Impagnatiello, 30enne e barman di professione - come ha scritto “Fanpage” - avrebbe tentato di occultare il cadavere inscenando la fuga della vittima. Tramontano sarebbe stata uccisa dal suo ragazzo dopo aver scoperto che lo stesso aveva una relazione con un'altra donna, per giunta anche lei rimasta incinta. Pierpaola Romano, 57 anni, invece, aveva da poco scoperto di avere un cancro. Si stava recando in ospedale per la sua prima seduta chemioterapica - ha scritto “La Repubblica” - quando è stata uccisa nell’androne di casa con tre colpi di pistola esplosi a distanza ravvicinata: due al petto e uno alla testa. Ad uccidere la poliziotta 57enne, il suo collega Massimiliano Carpineti, morto suicida poco dopo. Carpineti non accettava la decisione presa dalla sua collega di riavvicinarsi con il marito dopo un periodo di crisi. Dunque, il numero di vittime presenti nel report del Viminale, pochi giorni dopo la sua pubblicazione, deve essere già aggiornato. Con la morte di Giulia Tramontano e Pierpaola Romano, il numero di femminicidi dall’inizio di quest’anno sale da 45 a 47. L'associazione “Donne in rete contro la violenza” ha parlato di dati allarmanti rilevando che si conta un femminicidio ogni due giorni. Con un post pubblicato su Facebook, Donne in rete ha ribadito che “non è possibile ignorare che ciò è parte integrante di una cultura di dominio e potere che ha radici profonde nella società. Il femminicidio è endemico, persistente e sta diventando sempre più violento. È un'escalation che richiede azioni reali e concrete di cambiamento. Le istituzioni - ha concluso “Donne in rete contro la violenza” - devono assumersi responsabilità nella lotta contro questa forma di violenza e incoraggiare una società in cui la parità di genere e il rispetto reciproco siano la norma”.

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