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di AMDuemila
Il Ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, con una richiesta scritta al Consiglio Superiore della Magistratura ha proposto che il magistrato Roberto Tartaglia, pm del processo trattativa Stato-Mafia, insieme a Nino Di Matteo, Vittorio Teresi e Francesco Del Bene, e oggi consulente della Commissione Parlamentare Antimafia su scelta del presidente Nicola Morra, sia nominato vicecapo del dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria. La notizia è stata resa nota da un comunicato del ministero della Giustizia. Il magistrato, 38 anni, di origine partenopea, negli ultimi dieci anni è stato sostituto procuratore della Repubblica a Palermo, dove ha anche fatto parte della direzione distrettuale Antimafia. Nel corso della carriera ha seguito indagini e processi legati agli assetti mafiosi più attuali occupandosi di alcuni dei mandamenti più importanti del capoluogo siciliano. Nella sua carriera, in particolare, è stato delegato alla gestione di numerosi detenuti sottoposti al regime del 41 bis, fra questi: Salvatore Riina, Leoluca Bagarella, i fratelli Giuseppe e Filippo Graviano; Antonio, Giuseppe e Salvatore Madonia; e Salvatore Lo Piccolo.
Il processo più importante, in cui ha rappresentato l’accusa insieme ai pm Nino Di Matteo, Vittorio Teresi e Francesco Del Bene, è stato quello sulla Trattativa Stato-Mafia che, portò, il 20 aprile 2018, alla condanna in primo grado di pezzi delle istituzioni, ufficiali dell'Arma dei carabinieri, un ex senatore ed i boss di Cosa nostra. In seguito è approdato alla Commissione parlamentare antimafia dove, da consulente, si è occupato di lavori di inchiesta e della "discovery" seguente alla delibera di declassificazione che ha consentito la conoscenza di atti che erano coperti da segreto, come le audizioni di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Sempre in questo ambito, il magistrato ha partecipato a incontri internazionali per illustrare all'estero la disciplina italiana in materia di criminalità organizzata, reati contro la pubblica amministrazione e contrasto patrimoniale ai fenomeni illeciti. Prima di diventare magistrato è stato avvocato e dottore di ricerca alla Seconda Università degli studi di Napoli.
Il suo nome era finito già lo scorso autunno tra le candidature possibili che avrebbero potuto prendere il posto dell'ex pm Raffaele Cantone, come presidente dell'ANAC (Autorità Nazonale Anticorruzione). ''L'indicazione del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede del magistrato Roberto Tartaglia quale vice capo del Dap è un chiaro e determinato segnale di cambio di passo", ha commentato la notizia Nicola Morra, presidente della Commissione parlamentare Antimafia secondo il quale il nome di Tartaglia è legato "all'antimafia dei fatti". "Tartaglia ha fronteggiato, insieme a Nino Di Matteo, Vittorio Teresi e Francesco Del Bene il fondamentale processo trattativa Stato-Mafia, ma anche la gestione di detenuti come Riina, Bagarella, i fratelli Graviano - ha concluso - In commissione antimafia, insieme agli altri magistrati consulenti Manzini, Merola e Sammartino ha lavorato alla desecretazione degli atti su Falcone e Borsellino. Sono soddisfatto di questa nomina perché diamo un chiaro segnale a chi crede che i mafiosi possano tornare a casa. Un augurio sincero di buon lavoro al magistrato Tartaglia''.

Foto © Paolo Bassani

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