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Mi sia consentito premettere, da semplicissimo cittadino della nostra repubblica televisiva, che non avverto minimamente la necessità di un confronto televisivo fra Giorgia Meloni e Elly Schlein.
Che ognuna delle due, vada per la sua strada.
Che facciano, come credono, la loro parte.
Parlano linguaggi differenti. E questo gli italiani lo stanno capendo da soli, senza bisogno di stucchevoli faccia a faccia all'americana.
E peggio ci sentiamo all’idea dell’indomani, quando opinionisti, editorialisti, sondaggisti e fancazzisti vari, sarebbero chiamati a dire la loro sull’esito del duello: ha vinto questa, ha vinto quella, hanno pareggiato.
Già è stucchevole, ci si lasci dire anche questo, definire “immagine che cambierebbe il mondo” la presenza di una terza donna giornalista a mediare il confronto fra le due donne politiche.
Finiamola con baggianate, luoghi comuni e auto candidature.
Vecchi trucchi da baraccone che hanno fatto il loro tempo.
Parlino con i fatti, le due sfidanti.


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E quanto sta accadendo in queste ore fornisce a entrambe materiale in abbondanza.
Comincia a esserci troppa puzza di fascismo, in giro per l'Italia.
I raduni di massa - ultimo quello della commemorazione dei fatti di Acca Larentia, benedetto dal presidente della regione Lazio, Francesco Rocca, tollerato colpevolmente dal ministro degli interni Matteo Piantedosi - stanno lì a dimostrarlo.
La Meloni deve essere costretta dall'opposizione a dire ciò che pensa di questo sconcio.
Sì, ci siamo espressi benissimo: costretta!
E ci deve spiegare perché Piantedosi fa identificare dalla Digos il protestatario antifascista nella serata della Scala, mentre tiene in caserma le truppe di fronte ai rigurgiti e al tanfo di fascismo che sta iniziando pericolosamente ad ammorbare l’aria.
La Schlein e gli altri esponenti dell’opposizione devono riuscire in questo miracolo. Far parlare la Meloni.
I migliori Parlamenti del mondo possono anche essere occupati dalle opposizioni, se necessario. Non è proibito.
E questa, di fronte alle immagini per Acca Larentia, ci sembrerebbe un’ottima ragione. Le opposizioni praticarono la strada dell'Aventino, cent’anni fa. You remember?
Ma non si dimostrò, politicamente parlando, una trovata geniale.
Tutto qui.

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La rubrica di Saverio Lodato 


Elaborazione grafica by Paolo Bassani
   

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