A trent'anni dalla morte di Giovanni Falcone, quante domande rimangono ancora senza risposta? La Cupola di Cosa Nostra poteva essere decapitata il giorno stesso dell'arresto di Totò Riina? E perché non fu così? L'indagine di Andrea Purgatori sulla stagione delle stragi di mafia per Atlantide (domani sera alle 21:15 su La7) con il presidente della Corte del processo Borsellino Quater, Antonio Balsamo, il procuratore Luca Tescaroli, che indaga sulle bombe di Roma, Milano, Firenze, il direttore dell'Espresso, Lirio Abbate e con la vignetta di Mauro Biani.
Tra pochi giorni sarà ancora una volta il 23 maggio. A quasi trent'anni di distanza dalle stragi del 1992, quelle di Capaci e di via d'Amelio, non è ormai più ammissibile ritenere che quei delitti siano stati frutto della sola mente perversa di Totò Riina e dei suoi sodali. Non è più ammissibile affermare che dietro a quelle stragi vi fosse solo l'interesse di Cosa nostra.
Le prove acquisite, i processi, le inchieste, le testimonianze, i frammenti di verità fin qui ottenuti grazie all'impegno di abili ed indomiti magistrati ed investigatori che hanno raccolto il loro testimone nella lotta al Sistema criminale, fanno emergere in maniera chiara ed evidente che vi furono mandanti esterni dietro le stragi.
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