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Il fratello di Emanuela Orlandi a Muschio Selvaggio ripercorre 40 anni di intrighi, depistaggi e di lotta per la verità

Recentemente, Pietro Orlandi è stato nuovamente ospite del podcast condotto da Fedez, Muschio Selvaggio. Una lunga puntata, molto interessante e divisa in due parti, per parlare delle verità nascoste e delle false piste che sarebbero state create proprio da chi avrebbe, come unico intento, quello di allontanare definitivamente la verità sul caso Emanuela Orlandi, la 15enne figlia di un commesso della Prefettura della casa pontificia, scomparsa a Roma il 22 giugno del 1983. “Ci sono tante persone che sanno quello che è successo e che, da 40 anni, fanno di tutto per evitare che la verità possa uscire fuori. Noi - ha ricordato Pietro Orlandi - abbiamo avuto un’infanzia bellissima, dove i giardini del Vaticano erano i giardini di casa. Abbiamo trascorso una vita da persone ingenue, forse troppo, dal momento che pensavamo che il male, all’interno delle mura vaticane, nemmeno esistesse”. Tuttavia, sembra che le cose non stiano esattamente in questo modo. Il mistero e gli intrighi che sembrano celarsi dietro i possibili legami, come quelli tra la mafia e la Chiesa, potrebbero svelare la verità nascosta dietro la scomparsa della giovane Orlandi. Questa storia è stata raccontata anche da “Vatican Girl”, la docu-serie targata Netflix “trasmessa in 160 Paesi”, che ha raccontato della scomparsa di Emanuela Orlandi attraverso filmati originali e testimonianze inedite, molto interessanti. “Dal giorno successivo alla prima puntata di ‘Vatican Girl’, ho ricevuto innumerevoli messaggi di solidarietà da persone di tutto il mondo. Questo - ha precisato Orlandi - mi ha sorpreso moltissimo, ma sono anche convinto che rappresenti un grande peso per il Vaticano”.

La Commissione Orlandi
Il 9 novembre scorso, l'Aula del Senato ha dato il via libera definitivo all'istituzione della commissione d’inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e di Mirella Gregori. La scomparsa di Gregori è avvenuta il 7 maggio 1983 e si ritiene sia collegata con il caso Orlandi. Il voto è avvenuto per alzata di mano e il responso positivo - ha reso noto Ansa - è stato accolto da un lungo e caloroso applauso da parte dell'Assemblea. Solo due voci hanno dissentito: quella di Ferdinando Casini, che si è astenuto dalla votazione, e quella di Maurizio Gasparri, che ha espresso dubbi sulla scelta di una commissione parlamentare per fare chiarezza sulla scomparsa delle due giovani ragazze. Tuttavia, Orlandi non sembra essere particolarmente meravigliato. “Mi hanno assicurato che molti Senatori sono stati avvicinati da persone del Vaticano per questa commissione. Anche durante i funerali di Silvio Berlusconi - ha aggiunto - un Senatore è stato avvicinato da un rappresentante del Vaticano, il quale avrebbe detto: ‘Mi raccomando questa commissione’”. Addirittura, anche il procuratore Alessandro Diddi, Promotore di Giustizia dello Stato Vaticano, ha definito questa commissione “un’interferenza, un'intromissione perniciosa”.

La chat privata con un alto prelato e la stanza del mistero
Circa due anni fa, mi sono arrivati alcuni screenshot di messaggi WhatsApp che si sarebbero scambiati due persone vicine a Papa Francesco, su telefoni riservati della Santa Sede. Nei messaggi si parla di Emanuela - ha ribadito Orlandi - di qualcosa di importante legato a mia sorella, qualcosa di cui il Vaticano è entrato in possesso”. Con queste parole, Orlandi ha introdotto un altro capitolo che aggiunge ulteriore mistero all’interno di una vicenda già ricca di enigmi. Nel 2019, infatti, alcuni elementi hanno condotto all'apertura di due tombe presenti all’interno del Cimitero teutonico in Vaticano. Entrambe vuote. Difatti, sotto le due lapidi non è stato trovato alcun corpo, nemmeno le spoglie delle due nobili di cui era indicata la sepoltura. Invece, contro ogni aspettativa, sotto una delle due tombe dell’800, è stata trovata una stanza di circa 3 metri per 3 metri, le cui pareti sono in cemento armato. “Una delle persone che ha aperto la tomba ha assestato un colpo forte sul fondo e, per caso, abbiamo scoperto una stanza nascosta sotto la tomba di 3 metri per 3 metri, in cemento armato e completamente vuota. I messaggi WhatsApp - ha spiegato Orlandi - fanno capire che in quella stanza è stato trovato qualcosa riferito a Emanuela, qualcosa che è stato spostato.” - prosegue - “Questo ‘qualcosa’, forse un contenitore, sarebbe stato trasportato fino alla Basilica di Santa Maria Maggiore e consegnato al Cardinale Santos Abril. Chi mi ha dato questa informazione - ha precisato - mi ha detto anche che c’era il Ministro della Cultura Dario Franceschini. Forse, Franceschini potrebbe essere all’oscuro di questa vicenda, ma nessuno ha chiamato, oppure verificato”.

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