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Reuters: "Compresi in un precedente pacchetto da 300 milioni di dollari". Nel Donetsk gli ucraini rischiano un crollo del fronte

A Kiev sono già arrivati i missili a lungo raggio ATACMS. A dirlo è il quotidiano Reuters citando un funzionario statunitense. La fonte ha spiegato che 200 di questi sistemi erano compresi in un pacchetto di aiuti militari da 300 milioni di dollari, approvati dal presidente americano, Joe Biden, il 12 marzo.
Il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan, in un briefing per i giornalisti, ha confermato che un “numero significativo di missili è stato inviato in Ucraina” e ha detto che “ne verranno inviati altri”.
A detta del funzionario, gli ATACMS in questione sono stati usati per la prima volta nelle prime ore del 17 aprile, contro un aeroporto russo in Crimea che si trovava a circa 165 km dal fronte ucraino e la seconda volta contro le forze russe nel Sud-Est dell’Ucraina.
A questo proposito, il New York Times, citando funzionari anonimi del Pentagono ha riferito che le forze armate ucraine avranno l'opportunità di utilizzare questi missili a lungo raggio proprio per colpire obiettivi in ​​Crimea e dunque “esercitare maggiore pressione” su quella regione.
Il missile M39 Army TACtical Missile System (ATACMS) è stato sviluppato dall'US Army per aumentare la gittata dell'MLRS, consentendo di colpire bersagli fino a 165 km di distanza. Nasce come evoluzione del progetto ASSAULT BREAKER, sostituendo il missile LANCE e rispondendo alle esigenze delle Joint Task Force e dei Comandanti d'Armata. Dotato di varie versioni, dalla Block I alla Block IVA, l'ATACMS può trasportare diverse testate belliche per attaccare bersagli di diversa natura, utilizzando sistemi di guida GPS e sensori avanzati. Il raggio d'azione degli ATACMS può arrivare fino a 500 km con la versione Block IVB, sono montati su camion e possono viaggiare a velocità di Mach 3, notevolmente più alta dei missili da crociera britannici e francesi attualmente nell’armeria ucraina.
Il Pentagono inizialmente si è opposto al dispiegamento di missili a lungo raggio, temendo che la perdita dei missili dalle scorte americane avrebbe danneggiato la prontezza militare degli Stati Uniti. C'erano anche preoccupazioni che l'Ucraina li avrebbe usati per attaccare obiettivi in profondità all'interno della Russia”, ha detto il funzionario, spiegando che l’uso da parte della Russia di missili balistici a lungo raggio forniti dalla Corea del Nord a dicembre e gennaio, “ha portato a un cambiamento di cuore”.
Di tutta risposta il 25 aprile, Mosca ha affermato che le consegne di sistemi missilistici tattici dell’esercito a lungo raggio (ATACMS) statunitensi all’Ucraina non cambieranno l’esito della guerra, ma creeranno ulteriori problemi alla stessa Ucraina.
Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha riferito ai giornalisti che gli Stati Uniti sono direttamente coinvolti nel conflitto e “stanno seguendo la strada per aumentare il raggio d’azione dei sistemi d’arma che forniscono… Ciò non cambierà radicalmente l’esito dell’operazione militare speciale. Raggiungeremo il nostro obiettivo. Ma ciò causerà ulteriori problemi alla stessa Ucraina”.
Peskov ha spiegato che l’unico modo per proteggere il territorio russo dagli attacchi ucraini, (che comprende 4 regioni che Mosca ha annesso) è quello di avere “una zona cuscinetto”, in modo che il territorio nazionale russo sia fuori dal raggio del fuoco di Kiev. Missili dalla gittata più lunga implicheranno dunque fette di territorio ucraino più esteso rivendicate da Mosca.


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Nel Donetsk gli ucraini rischiano un crollo del fronte

Intanto sul fronte orientali i russi continuano ad avanzare. Le autorità dell'autoproclamata Repubblica di Donetsk (Dpr) hanno reso noto oggi che le truppe AFU si sono ritirate da un’area fortificata chiave dell'insediamento di Krasnogorovka, nell'Ucraina orientale.
"A Krasnogorovka i gruppi armati ucraini hanno dovuto ritirarsi dalle loro posizioni in una delle più grandi e più importanti aree fortificate in seguito alla pressione delle nostre Forze di difesa aerospaziale e della nostra artiglieria pesante", ha affermato il vice del leader della Dpr, Igor Kimakovsky.
Anche nella città chiave di Ocheretyne le brigate esauste delle forze armate ucraine hanno abbandonato le loro posizioni. A scriverne è il quotidiano Forbes, secondo cui la prima a ritirarsi è stata la 47° brigata meccanizzata e avrebbe dovuto essere sostituita dalla 115° Brigata “ma qualcosa è andato storto”.
Secondo Mykola Melnyk, il famoso comandante della compagnia di brigata meccanizzata che ha perso una gamba durante la controffensiva estiva, "alcune unità si sono fottute".
Kiev non può permettersi di perdere due intere brigate in questo momento e non può permettersi di continuare a superare le sue migliori brigate. Miliardi di dollari di armi fresche sono in arrivo, ma quelle armi sono inutili se non ci sono abbastanza unità dispiegate, ordinate e ben riposate per usarle”, afferma la pubblicazione.
Secondo i blogger militari russi, dopo aver rapidamente catturato parte di Ocheretyne e aver atteso la conferma della completa cattura del villaggio, Novobakhmutovka, l’esercito russo ora controlla le altezze strategiche ed è stato in grado di espandere rapidamente i propri fianchi.
Per il colonnello austriaco Markus Reisner la svolta di Mosca rischia di creare un effetto domino, poiché le forze armate RF sono riuscite a sfondare in diversi punti la seconda linea di difesa.
“Negli ultimi giorni abbiamo visto che gli ucraini al fronte sono sempre più inferiori, in particolare a ovest di Avdiivka. Il fatto è che a ovest di Avdeevka e a nord di Berdychi, negli ultimi quasi 14 giorni, i russi sono riusciti ad avanzare di 10 chilometri e in alcuni punti praticamente a sfondare la seconda linea di difesa ucraina”, ha affermato Reisner in un'intervista a N-TV, spiegando che in particolare a Ocheretyne si trova una collina dalla quale i russi potranno controllare i territori circostanti.

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