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Lo speaker McCarthy: l’indagine si concentrerà su accuse di “abuso di potere, intralcio e corruzione

Il presidente repubblicano della Camera Kevin McCarthy ha dato il via libera all’apertura di una procedura di impeachment contro il Presidente Joe Biden. L’accusa, sostenuta dall'ala più conservatrice del partito repubblicano, è che abbia tratto benefici finanziari dagli accordi stipulati dal figlio Hunter con governi stranieri, tra cui Cina e Ucraina mentendo agli americani.

Si tratta di una montagna di oltre 5.000 messaggi di posta elettronica che Biden aveva scambiato quando era vice presidente di Barack Obama utilizzando gli pseudonimi Robin Ware, Robert L. Peters e J.R.B. Ware. L’esistenza delle email era emersa un paio d’anni fa dopo il ritrovamento del laptop di Hunter Biden, il figlio lobbista del presidente con un passato di tossicodipendenza e giri d’affari spesso vicini alla sfera d’influenza del padre. "Non prendo questa decisione alla leggera. Questi fatti dovrebbero preoccupare tutti gli americani'', ha dichiarato MCCarthy.

I Repubblicani sono convinti di poter implicare Biden indagando sugli affari del figlio. Ma finora le indagini parlamentari e giudiziarie non hanno fatto emergere nulla di penalmente rilevante. L’apertura di una procedura di impeachment alla Camera potrebbe però consentire ai Repubblicani di accedere alle email nella speranza di compromettere Biden padre e figlio. I senatori Chuck Grassley e Ron Johnson avevano chiesto di ottenere le email già nel 2021. Ci ha riprovato il presidente della commissione di sorveglianza della Camera, James Comer. Repubblicano del Kentucky, Comer ha scritto alla responsabile degli Archivi Nazionali federali, Colleen Shogan, chiedendo accesso a documenti e comunicazioni.

I Repubblicani sono interessati su una serie di viaggi ufficiali che Hunter ha fatto con il padre in almeno quindici paesi extra USA.

McCarthy ha detto che l’indagine si concentrerà su accuse di “abuso di potere, intralcio e corruzione” nei confronti di Biden e che è stata avviata perché ci sono ragionevoli elementi per ritenere che nella famiglia del presidente ci sia una “cultura della corruzione”.

McCarthy aveva già accennato settimane fa alla possibilità che fosse avviata un’indagine per mettere Biden sotto impeachment. Alcuni esponenti del suo partito esercitano da tempo forti pressioni in questo senso, soprattutto ora che l’ex presidente Donald Trump, che in passato era stato sottoposto a procedure di impeachment due volte, sta affrontando i procedimenti giudiziari relativi alle sue quattro incriminazioni.

Jamie Raskin, membro Democratico della Commissione Vigilanza, ha detto ad Associated Press che le pressioni per mettere Biden sotto impeachment sono “un chiaro tentativo di promuovere la campagna elettorale di Trump, stabilendo una fallace equivalenza morale tra Biden e Trump, ex presidente incriminato quattro volte”.

Hunter Biden è indagato ormai da alcuni anni per evasione fiscale (non avrebbe pagato le tasse sul reddito nel 2017 e nel 2018) e per il possesso illegale di un’arma da fuoco. Alla Camera, in cui ora i Repubblicani hanno la maggioranza, sono in corso indagini sulle sue attività da mesi.

Nel suo annuncio di martedì McCarthy ha parlato di accuse “gravi e incredibili”, che riguarderebbero tra le altre cose “milioni di dollari” e beni di lusso ricevuti dal figlio di Biden e da suoi collaboratori attraverso “società di comodo”, con attività sospette di cui Biden, secondo alcuni “testimoni oculari”, sarebbe stato a conoscenza. McCarthy ha definito l’avvio di un’indagine formale per l’impeachment un “logico passo successivo” di quanto concluso dalle indagini svolte finora alla Camera.

Un eventuale impeachment di Biden è comunque molto remoto, per ora. Una volta conclusa l’indagine, per avviare la procedura di impeachment serve un voto di maggioranza alla Camera. A quel punto comincerebbe un processo in Senato, al termine del quale servirebbero due terzi dei voti per l’effettiva rimozione dall’incarico.

Vogliono il mio impeachment perché vogliono lo shutdown del governo”, ha affermato Biden alla Stampa. Alla domanda sull'indagine, la portavoce di Biden ha usato parole più forti: "Hanno passato tutto l'anno a indagare sul presidente... e non hanno trovato nessuna prova, nessuna, che abbia fatto qualcosa di sbagliato", ha detto ai giornalisti il segretario stampa della Casa Bianca Karine Jean-Pierre. "Questo perché il Presidente non ha fatto nulla di male".

L'indagine arriva mentre Biden si trova ad affrontare un basso indice di gradimento in vista di una probabile rivincita con l'ex presidente Donald Trump - che a sua volta era stato messo sotto impeachment due volte da una Camera controllata dai democratici ma assolto dal Senato - alle elezioni presidenziali del prossimo anno.

Foto © Imagoeconomica

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