Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

L'arroganza, l'avidità e la voglia di apparire hanno portato alla morte le cinque persone a bordo del Titan: il miliardario britannico Hamish Harding, l'esperto esploratore francese Henry Nargeolet e Stockton Rush, delegato della OceanGate Expeditions, la compagnia che ha organizzato la spedizione e l'uomo d'affari pachistano Shahzada Dawood in compagnia di suo figlio Suleman, 19 anni.

Dalle cronache si apprende che la causa è stata un'implosione improvvisa alla velocità di 800 chilometri orari.

La tragedia si è consumata negli abissi dell'oceano dove riposa il relitto del transatlantico Titanic affondato nel 1912, a quasi 4.000 metri di profondità.

“Il sommergibile Titan, scomparso domenica con cinque persone a bordo, ha subito una catastrofica implosione, o perdita di pressione”, ha spiegato ieri sera il contrammiraglio della guardia costiera statunitense John Mauger, alla CNN. Anche il recupero dei corpi è diventata una "missione impossibile", ha affermato Mauger.

Quali sono state le cause materiali del disastro?

In attesa di una riposta è necessario fare una comparazione di carattere tecnico: l’ingegnere che progettò il Titanic, Thomas Andrews, consapevole del fatto che il progetto dell’azienda fosse di dimensioni inimmaginabili per l’epoca, applicò misure straordinarie in materia di sicurezza. L'ultima persona che lo vide fu il cameriere John Stewart, alle 02:10 del 15 aprile, dieci minuti prima che la nave affondasse del tutto, nella sala fumatori di prima classe. Esattamente come il capitano Smith, Andrews scelse di non salvarsi ed il suo corpo non fu mai ritrovato.

A differenza del 'Titanic' il 'Titan' invece è stato costruito senza la benché minima precauzione: è emerso infatti che aveva avuto problemi alle sue apparecchiature di comunicazione durante una missione l'anno scorso. A rivelarlo è stato il giornalista della Cnn Gabe Cohen al programma Cnn This Morning: "Ho intervistato Stockton Rush diverse volte. Non solo lui, ma anche il suo staff e il suo equipaggio", ha detto Cohen.


morti titan int


"Parlavano in continuazione di sicurezza e di quanto fossero fiduciosi nella tecnologia di questa imbarcazione e delle altre imbarcazioni che avevano progettato nel tempo, ma da allora abbiamo appreso che la Titan ha avuto alcuni problemi alle comunicazioni", ha aggiunto. In particolare, Cohen ha citato un reportage della Cbs secondo cui l'anno scorso il sommergibile ha perso i contatti con la superficie per più di due ore, di fatto perdendosi negli abissi poiché a bordo non c'è il Gps.

Il voler sfidare l'Oceano Atlantico è già di per sé una follia, ma farlo senza nemmeno le più elementari misure di sicurezza e spinti solo dalla voglia del guadagno è sintomo di arroganza e disprezzo totale per la propria vita e quella dei propri cari.

L'esempio più evidente è quello di Shahzada Dawood, il padre che ha voluto portare il figlio diciannovenne in un viaggio di sola andata verso l'oblio, sborsando cinquecento mila dollari (250 a testa) per morire in fondo agli abissi.

Suleman Dawooh era "terrorizzato" e non era convinto di voler partecipare all'avventura, ha confessato la zia del ragazzo e sorella di Shahzada Dawood in un'intervista a Nbc.

Condividiamo totalmente il dolore delle famiglie e le parole di cordoglio espresse dalla famiglia del pilota e imprenditore Hamish Harding; tuttavia non si può tacere sul fatto che in quei medesimi giorni, mentre le sorti degli occupanti erano ancora incerte, il figliastro Harding era presente a un concerto dei Blink-182 e documentava l'evento sui social. Questa contraddizione sottolinea l'incoerenza di certi comportamenti, dove le dichiarazioni pubbliche di cordoglio sono totalmente dissonanti rispetto alle azioni compiute.

L'ipocrisia di coloro che esternano condoglianze pubbliche mentre indulgono in attività frivole dimostra un totale disprezzo per il significato del dolore. Una caratteristica purtroppo tipica (ma non certamente di tutti) di chi vive nel lusso di una vita al cui centro c'è solo un consistente conto in banca.



ARTICOLI CORRELATI

Titan, l'implosione catastrofica e la morte dei cinque passeggeri a bordo

Il viaggio del 'Titan': la disgrazia di chi ha voluto sfidare l’Oceano Atlantico
   

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos