Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

Il nostro corrispondente ha ricevuto un riconoscimento per il suo impegno per il bene del suo paese

Lo scorso venerdì 13 maggio, il Salone Comuneros della Camera di Deputati del Paraguay si è svolta la cerimonia di encomio diretto ad un gruppo di cittadini che hanno compiuto azioni positive nel paese guaranì. Il premio Teko Maraey, che significa vita senza male, ha come fine, precisamente, “incentivare le buone azioni per un Paraguay senza male”. Il riconoscimento è stato assegnato a cittadini di diversi settori della società, tra questi Omar Cristaldo, collaboratore di Antimafia Dos Mil, Hilda Nogueira, sua moglie, una donna responsabile delle mense popolari che danno da mangiare a centinaia di bambini nel paese, ed il nostro corrispondente e redattore analitico, l'avvocato ed ex pm Jorge Figueredo Corrales, per il suo lavoro specificamente legato alla lotta antimafia. 

“È un premio che nasce dal cuore del popolo ed è rivolto al popolo, un popolo paraguaiano nobile, dedito al servizio, onesto, con ideali di vivere nella terra senza arrecare alcun male”, ha detto Figueredo dopo aver ricevuto il premio. 

Nel suo discorso, l'avvocato ha sottolineato l'importanza del lavoro che realizza insieme alla rivista Antimafia Dos Mil, un lavoro che cerca di generare “la consapevolezza che le istituzioni dello Stato paraguaiano da decenni sono infiltrate dal crimine organizzato. E non solo, oggi oramai possiamo dire che è una narcocrazia, un narcostato. Se noi cittadini onesti non ci mobilitiamo, se non arriviamo ai mezzi di comunicazione, non arriviamo alla maggioranza dal popolo paraguaiano, da narcostato quale siamo ci trasformeremo in uno Stato-mafia, come è già successo in Messico, Colombia, Italia e vari paesi del mondo”.

Ed ha aggiunto: “Quando parliamo di mafia, non parliamo semplicemente di crimine organizzato; stiamo parlando di una struttura di potere con grandi ramificazioni nella società civile e nello Stato. Organizzazioni che lavorano in connivenza con i tre poteri dello Stato ed anche con la società”. 

Ha ricordato inoltre, persone che, come lui stesso faceva prima, hanno denunciato la criminalità inserita in alti livelli dello Stato: “È il momento di seguire l'esempio dei cittadini che hanno dato la vita. Ricordiamo Santiago Leguizamón, i generali Rosas Rodríguez, Salvador Medina, Pablo Medina, caduto nella lotta contro la mafia e la corruzione”.

“Nel 1991 ci siamo avviati verso una transizione che conduce alla mafia”, non alla democrazia, ha detto Figueredo, facendo allusione a quelle date in cui si presumeva di lasciare alle spalle un periodo di più di 34 anni di dittatura militare. “Oggi, abbiamo in Paraguay una dittatura mafiosa”.

“Come cittadini, dobbiamo pretendere che lo Stato paraguaiano adotti delle misure drastiche contro la mafia”, ha detto ancora, manifestando con fermezza la necessità di cambiare il codice processuale penale del paese. 

“Ci saranno ancora martiri ed omicidi in questo paese se non prendiamo sul serio la lotta contro la mafia, che non deve essere solo un tema di lotta sociale, Latinoamericano, solamente paraguaiano”, ha insistito. 

Ha anche ipotizzato la possibilità   che dietro l'assassinio del procuratore Marcelo Pecci ci sia la ‘Ndrangheta: “Abbiamo il primo martire magistrato della storia del Paraguay”. Sulla sua morte e su quella delle altre vittime citate prima ha espresso:“Anche noi siamo responsabili”. 

Per questo motivo, l'avvocato ha fatto un appello ai cittadini a scendere in strada a rivendicare giustizia. Non bisogna avere paura, ha detto, poiché presto la mafia vedrà la sua fine. Dipende da noi cittadini se questa fine sia rapida o lenta. 

Candido Alberto Brizuela, attivista internazionale di diritti umani, è presidente della Rete Culturale del Parlamento Popolare, e fa parte della commissione organizzatrice del riconoscimento che viene consegnato dal 2014, è stato il maestro di cerimonia, è stato lui a consegnare i premi. Medaglie, pergamene e omaggi, come segno di riconoscimento a chi ha contribuito a creare un mondo migliore in onore dell'etica, la morale, la cultura e la giustizia, ha manifestato nella cerimonia. 

Francisco Aníbal Irala, musicista popolare; Iride Cardozo, attivista sociale e direttrice di protocollo del Parlamento Popolare; l'avvocato Hernán Martínez Villareal, segretario parlamentare del Parlamento Popolare paraguaiano, hanno fatto parte dell'organizzazione di una giornata che premia il valore sociale e cittadino. 

Fino ad oggi, circa 200 cittadini hanno ricevuto questo premio. 

Cittadini come René Zárate, funzionario dell'aeroporto Silvio Pettirossi che consegnò una valigia contenente 10 mila dollari. Edgar Durai, ex pilota della Forza Aerea, che denunciò atti di corruzione e per quel motivo fu licenziato. Insigniti dallo stesso premio anche membri del gruppo anticorruzione (Ciudadanos Autoconvocados CACE), membri di ‘Somos Anti Corrupción Paraguay’ (SAPY), ed il giornalista e politico Leopoldo Caballero, tra altre persone premiate in questa edizione.

ARTICOLI CORRELATI

Omicidio Pecci, il punto sulle indagini con l'ex magistrato Jorge Figueredo

Paraguay, Jorge Figueredo: il magistrato cacciato per avere pestato i piedi al clan Nuñez

Piantando il seme antimafia in Paraguay

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos