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La notizia è di ieri. Il deputato argentino Fernando Iglesias (in foto) è indagato con l'accusa di arricchimento illecito. Nel 2019 lo incontrammo in occasione del primo seminario Antimafia italo-argentino, che mise a confronto magistrati, politici e addetti ai lavori dei due Paesi sul fenomeno delle mafie.
Per l'Italia, tra gli altri, parteciparono il Procuratore nazionale antimafia, Federico Cafiero de Raho, e l'allora sostituto procuratore nazionale antimafia Nino Di Matteo (oggi consigliere togato del Csm). In quell'occasione Iglesias dimostrò di non gradire troppo le domande della stampa, in particolare quelle del nostro direttore, Giorgio Bongiovanni. Tanto che vi fu un confronto acceso in cui tentò di impedirne l'intervento. Un episodio in qualche maniera attesta un atteggiamento al di fuori del rispetto del diritto.



Miracoli inaspettati

Le 12 milioni di ragioni del deputato argentino Fernando Iglesias indagato di arricchimento illecito

di Andrés Volpe
"Approfitto per comunicare che non ho intenzione di suicidarmi, che sono molto felice della mia vita e che non ho tendenze autodistruttive". Ironica, provocatoria e irritante fino alla fine è stata la risposta del deputato di ‘Juntos por el Cambio’, Fernando Iglesias contro l'inchiesta per arricchimento illecito a suo carico. Il suo atteggiamento è distante anni luce da quello di un soggetto che lotta permanentemente per la giustizia e la trasparenza. Iglesias tutt’al più cercherà "giustizia” per il proprio “mulino". E non c'è da stupirsi; non si tratta della solita rissa mediatica tra deputati - come quelle a cui ci ha abituato il signor Iglesias - perché il processo è già di interesse Federale e stanno indagando sul considerevole incremento del suo patrimonio tra il 2017 ed il 2019, pari a 14 volte il suo ammontare iniziale.
Sul suo profilo Twitter, Iglesias ha assicurato che i suoi introiti provengono "dalla vendita dei miei libri", rappresentando così una sorte di "miracolo editoriale"; secondo Tailhade "questa è una giustificazione ridicola poiché Iglesias non ha pubblicato libri né nel 2018 né tanto meno nel 2019".
In seguito alla denuncia penale di Rodolfo Tailhade, deputato di ‘Frente de Todos’ il procuratore federale Jorge Di Lello ha deciso giovedì scorso di aprire un’inchiesta per acquisire delle prove.
La denuncia fa riferimento alle dichiarazioni giurate rese da Iglesias dinnanzi alle Autorità Anticorruzione, in base alle quali si evidenziava che il deputato "si sarebbe arricchito patrimonialmente in maniera considerevole ed ingiustificata". Si afferma che Iglesias, quando assunse l’incarico come Deputato nazionale nel dicembre 2017, dichiarò pubblicamente un patrimonio netto di 3.751.753,98 di pesos, mentre alla fine del 2019, periodo in cui prestò la sua ultima dichiarazione giurata alla OA, aveva un patrimonio di 12.250.198,90 di pesos.
"Questo notevole incremento patrimoniale non ha alcuna relazione con gli introiti dichiarati e autorizza quindi a qualificarlo così come deve essere: notevole, significativo ed ingiustificato", ha affermato Tailhade.
A sua volta il deputato Kirchnerista ha denunciato che Iglesias ha approfittato di questi due anni come deputato "per girare il mondo a spese dello Stato". Effettivamente, dal febbraio del 2018 all'agosto del 2019 Iglesias ha viaggiato con la scusa di essere invitato a partecipare ad eventi organizzati dal Consiglio del Movimento Federalista Mondiale - che lo stesso Iglesias presiede - a New York, Roma, Madrid, Vienna, Ginevra, Budapest, Bruxelles, Tokyo, Brasilia e Montevideo, il tutto con contributi economici elargiti dalla Camera dei Deputati. Ha anche aggiunto che "nel giugno del 2019 ha comprato una Peugeot 4008 Feline 4x4 e neanche un mese dopo ha acquistato un loft a Barracas di 100 mq del valore di 300.000 dollari.
"La spaccatura è tra coloro che hanno rubato e noi che denunciamo. Tra quelli che perseguitano i giornalisti e quelli che difendiamo la libertà della Repubblica", dichiarava in TV il deputato Iglesias, che si adoperò persino nell'organizzare un Congresso antimafia nel marzo del 2019, al quale parteciparono funzionari del Governo di ‘Cambiemos’, compreso l'ex presidente Macri, e magistrati italiani, dando prova che la doppia faccia della verità è sempre presente nella politica argentina.
(Prima pubblicazione: 16-02-2021)

Foto © CARI Argentina is licensed under CC BY-NC 2.0

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