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di Pietro Del Re

Parla l’allora premier giapponese: “Per chiudere i reattori ci vorranno più di quarant’anni”
"C'è del materiale radioattivo che continua a fuoriuscire dalla centrale di Fukushima: a 5 anni dal disastro l'acqua contaminata viene ancora dispersa in mare, anche se la Tepco, gestore dell'impianto, dice il contrario". Questo sostiene Naoto Kan, che in quei giorni tragici era il primo ministro del Giappone, e che incontriamo in un hotel romano vicino a Villa Borghese. Kan ricorda anche che allora i vertici della Tepco tennero all'oscuro perfino lui su quanto stava realmente accadendo alla centrale.

Secondo l'attuale premier Shinzo Abe, la situazione si sta normalizzando. Ma in che condizioni versano i reattori danneggiati l'11 marzo 2011?
"Nei reattori 2 e 3 il combustibile nucleare è finito sul fondo dei contenitori dove continua a bruciare. È quindi necessario continuare a immettere acqua per mantenere la temperatura sotto controllo. Prima di chiudere la centrale, la Tepco dice che occorreranno 40 anni, ma io credo che ci vorrà molto di più. Inoltre, delle 160mila persone che lasciarono le proprie abitazioni per colpa delle radiazioni, a oggi ne sono tornate solo 60mila".

L'inchiesta ha evidenziato che fu la rottura di una valvola a salvare il Giappone da una catastrofe ben più grave di quella avvenuta. È vero?
"Sì, nella piscina in cui erano stoccate le barre di combustibile del reattore 4 l'acqua stava evaporando. Se ciò fosse avvenuto, le barre avrebbero emesso una tale quantità di radiazioni da investire l'aerea urbana di Tokyo e provocare la morte di milioni di persone. Per fortuna si ruppe una piccola chiusa e da un serbatoio vicino arrivò l'acqua che evitò un cataclisma".

Pensò mai di lanciare un vasto piano di evacuazione?
"Sì, anche perché avevo letto quanto era accaduto a Cernobyl, dove c'è un solo reattore, mentre a Fukushima ce ne sono 6. Avevo previsto di evacuare tutta la regione di Tokyo, ossia 50 milioni di persone".

Perché nonostante 150 miliardi di dollari per la bonifica, l'area è tuttora inospitale?
"Al momento è in atto la bonifica delle aeree residenziali. Più in là si procederà anche per quelle agricole e per i boschi della regione".

Il rapporto di Greenpeace dice che Fukushima avrà impatti ambientali per secoli e che il programma di decontaminazione del governo non ne ridurrà la portata.
"Purtroppo, temo che Greenpeace abbia ragione".

Prima dello tsunami lei era un sostenitore dell'energia nucleare. Adesso?
"Se una volta avevo fiducia nelle capacità tecniche del mio Paese, Fukushima mi ha fatto capire che mi sbagliavo ".

Tratto da: repubblica.it

In foto: controlli anti-radiazioni a Fukushima (© Reuters)
 

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