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Il leader ucraino: “Arriveremo a nostri confini, contro ogni previsione”. Bild: l’economia militare russa continua ad aumentare

A Kiev continua a manifestarsi una realtà parallela. Questa mattina, come riportato da Reuters, il presidente Volodymyr Zelensky ha lanciato un messaggio di sfida, in un insolito video mattutino che lo mostrava recarsi a rendere omaggio ai caduti, in occasione della Giornata delle Forze Armate.
È stato difficile, ma abbiamo perseverato”, ha detto, mentre si filmava con un cellulare, camminando dal suo ufficio lungo la via centrale Hrushevskoho verso il “muro della memoria” del centro di Kiev.
Non è facile adesso, ma ci stiamo muovendo. Non importa quanto sia difficile, ci arriveremo. Ai nostri confini, alla nostra gente. Alla nostra pace. Giusta pace. Pace gratuita. Contro ogni previsione”, ha continuato il leader ucraino.
Promesse di una vittoria messianica che giungono mentre la controffensiva estiva di Kiev è fallita, Mosca contrattacca su vari fronti e sono a rischio i fondi elargiti dagli Stati Uniti dall’inizio della guerra quasi due anni fa: “Siamo al limite dei finanziamenti esistenti”, avrebbe detto a Politico un consigliere di Zelensky, secondo cui, di questo passo non si “andrà oltre dicembre”.
È stato inoltre annullato, all'ultimo minuto, il collegamento che il leader ucraino avrebbe dovuto fare davanti alla Camera e al Senato per parlare della situazione attuale nel Paese. In gioco c'è un pacchetto supplementare che coprirà anche Israele, l’Indo-Pacifico e il confine meridionale con una valutazione totale prevista di poco più di 100 miliardi di dollari, di cui 60 solo per Kiev.
Ma la spaccatura all’interno della Camera sta crescendo: ieri i senatori repubblicani hanno abbandonato il briefing in cui si discuteva la richiesta di assistenza, non avendo ricevuto risposta dai democratici alle loro proposte. Il capo dell'Ufficio del Presidente ucraino Andrij Jermak che si trova negli Stati Uniti, ha dichiarato all'Institute of Peace di Washington che "se gli aiuti in discussione al Congresso vengono semplicemente rinviati, c'è il grande rischio di rimanere nelle stesse posizioni di adesso. Diventerà impossibile avanzare, e questo è un grosso rischio di perdere questa guerra".


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A questa impasse sono da aggiungersi ulteriori sfortune per Zelensky. Il presidente della Bulgaria, Rumen Radev, lunedì ha posto il veto al trasferimento di veicoli blindati perché il suo paese ne ha bisogno per la difesa dei confini. Ieri il Financial Times ha inoltre annunciato che lo stanziamento di 50 miliardi di euro da parte dell’UE potrebbe non andare a buon fine, sulla scia della vittoria dell’estrema destra alle elezioni olandesi il 22 novembre e di una recente sentenza del Tribunale tedesco che limita i prestiti del governo.
Mosca d’altro canto, non ha carenza di equipaggiamento e materiale nell'Ucraina orientale, secondo quanto riferito dal Bild.
"Una cosa è chiara: l'economia militare russa è molto più avanzata di quella ucraina e continua ad aumentare il suo vantaggio mentre il secondo anno di guerra volge al termine", afferma la pubblicazione, secondo cui anche i moderni carri armati T-90M stanno comparendo in un numero crescente di siti in prima linea, segno che l’industria russa si è completamente riorganizzata in senso militare.
Ma non sono solo i carri armati russi a preoccupare l'esercito ucraino. Mentre un anno fa l'esercito russo aveva a disposizione molte più munizioni di artiglieria, ora le sue unità utilizzano più volte al giorno piccoli ed economici droni kamikaze contro le posizioni di Kiev.
Secondo Bulgarianmilitary, che ha citato il capo dell'intelligence estone Ants Kiviselg, Mosca ha piani per aumentare la produzione annuale di munizioni per artiglieria a 2 milioni di unità, con una tempistica che rimane non specificata. Attualmente, la Russia ha la capacità di produrre tra 1 e 1,5 milioni di colpi di artiglieria all’anno, ovvero tra 83 e 125mila unità al mese, mentre gli Stati Uniti, ne producono 28.000 unità da 155 mm nello stesso arco temporale, con un piano di aumento della produzione che li porterebbe ad un massimo di 100.000 unità.
Nel frattempo al fronte, come riferisce Business Insider, i soldati delle forze armate ucraine ritengono che il comando ucraino li abbia abbandonati in prima linea.
"Nessuno conosce gli obiettivi. Molti credono che il comando ci abbia semplicemente abbandonato. I ragazzi credono che la nostra presenza abbia un significato più politico che militare", ha affermato un soldato, osservando che il personale militare ucraino deve acquistare autonomamente generatori e vestiti caldi, e con l'arrivo del freddo la situazione peggiorerà ulteriormente. Egli ha inoltre sottolineato che questi problemi vengono tenuti sotto silenzio e che difficilmente si troverà una soluzione.

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