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di Giorgio Bongiovanni

Anche se Israele non rientra tra le nazioni firmatarie del trattato del riconoscimento della Corte penale internazionale, il Tribunale dell’Aja deve emanare immediatamente un mandato di cattura contro Benjamin Netanyahu e tutti i politici e militari assassini responsabili di questo efferato crimine di guerra. Bombardare un ospedale, provocando la morte di oltre 1300 civili - di cui molti bambini -, è un crimine di guerra che va punito. Un mandato di cattura di questo tipo lo ha emesso anche nei confronti del presidente russo Vladimir Putin dopo che quest’ultimo ha invaso l’Ucraina. Se l’Aja è davvero un tribunale della giustizia che arresta, processa e condanna i criminali di guerra lo faccia anche per le autorità israeliane, condannando senza se e senza ma il massacro appena compiuto.

In questo caso i responsabili sono il primo ministro israeliano e tutti coloro che hanno suggerito, permesso, avallato ed eseguito questa esecuzione di massa a danno dei civili palestinesi inermi che si trovavano in cura dentro l’ospedale e del personale medico.

La giurisdizione della Corte è estesa anche agli Stati non firmatari della Convenzione di Roma. E tra i casi che interessano anche i “non firmatari” - come Israele - vi è proprio il genocidio, inteso come “l'atto commesso nell'intento di distruggere in tutto o in parte un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso”.



 

Gaza: preso di mira l’ospedale battista Al-Ahli Arabi. È una strage!

Dall’inizio dell’assedio Israele ha ucciso quasi 4 mila persone, un milione i dispersi

Di AMDuemila

L’aviazione israeliana ha deliberatamente bombardato l'ospedale battista Al-Ahli Arabi nel centro di Gaza City. Il portavoce del ministero della Sanità della Striscia di Gaza, Ashraf al-Qudra, che in un primo momento aveva affermato erano morte almeno 500 persone, ha dichiarato che sono morte più di 1300 persone. A riportarlo è stata l'emittente al-Jazeera che ha subito dato voce ai suoi cronisti sul posto, i quali hanno parlato di “una carneficina”. Molte persone si trovano ancora sotto le macerie ed è difficile fare una stima reale, ma si teme che il numero di morti aumenti nelle prossime ore. Sale così vertiginosamente il bollettino dell’assedio che Israele sta perpetrando da dieci giorni in risposta all’operazione “Tempesta al-Aqsa”, lanciata lo scorso 7 ottobre da Hamas, per cui sono morti 1400 israeliani. Il ministero della Sanità stima all’incirca 3200 morti dall’inizio della controffensiva israeliana, oltre 11mila feriti e più di un milione di sfollati.

L’ospedale bombardato deliberatamente intorno alle 21 (ora locale) rientrava nella “safety zone” perché situato in un’area al di fuori di quella interessata dai bombardamenti. ''Il massacro all'ospedale non può essere tollerato dalla morale delle Nazioni'': lo scrive su X Hussein al-Sheikh, segretario generale del Comitato esecutivo dell'Olp. “È in corso un genocidio. Facciamo appello alla comunità internazionale affinché intervenga immediatamente per fermare questo massacro. Il silenzio e i pregiudizi non possono essere più accettati''. Immediata la "ferma condanna" per l'attentato all'ospedale nella Striscia di Gaza dal ministero degli Esteri egiziano, il quale ha invitato Israele a smetterla "di prendere di mira le vicinanze del valico di Rafah per consentire all'Egitto e a tutti gli altri Paesi e organizzazioni internazionali di fornire aiuti umanitari alla Striscia di Gaza il più rapidamente possibile". Ad oggi, secondo il bilancio dell’Onu, sono più di 1.300 i palazzi completamente distrutti nella Striscia di Gaza. L’Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli affari umanitari ha affermato che 5.540 appartamenti "sono stati distrutti", mentre quasi altri 3.750 sono stati così danneggiati da essere inabitabili. L’organizzazione Save the Children ha rivelato una realtà agghiacciante: oltre 1000 bambini sono stati uccisi a causa dei bombardamenti israeliani nella Striscia di Gaza negli ultimi 11 giorni, con un ritmo drammatico di una vita spezzata ogni 15 minuti. Questi numeri rappresentano circa un terzo del totale delle vittime. Le parole di Netanyahu, il quale aveva dichiarato che nei prossimi giorni avrebbe colpito Gaza con forza, si stanno verificando nell’imbarazzo, nella complicità e nell’indifferenza generale della comunità internazionale. In tutto questo il genocidio dei palestinesi continua.

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