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Le intercettazioni agli atti della procura di Firenze dell’ex ministro di Forza Italia

Nel 2021 l'ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi voleva portare un uomo al Quirinale in grado di dare la grazia all'ex senatore di Forza Italia Marcello Dell'Utri, condannato in via definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa (pena scontata).
A rivelare il piano, come riporta Repubblica citando un verbale di qualche anno fa, è stato l'ex ministro di FI Gianfranco Miccichè, sentito dai magistrati di Firenze: "Renzi mi disse che Berlusconi gli aveva confidato che voleva un presidente in grado di dare la grazia a Dell’Utri".
L'incontro fra l’ex ministro e il leader di Italia Viva sarebbe avvenuto il 15 ottobre 2021 all’enoteca Pinchiorri: "Ti posso garantire - avrebbe detto Renzi a Miccichè - che Berlusconi dieci volte mi ha incontrato e dieci volte mi ha chiesto solo questa cosa qui per Marcello…".
Dopo l'incontro Miccichè avrebbe chiamato a mezzanotte Marcello Dell’Utri per informarlo. Il 'Fatto Quotidiano' ha riportato alcune intercettazioni ora agli atti della Procura di Firenze che dimostrerebbero l’episodio: “Però è credibile... - avrebbe detto Miccichè a Dell'Utri - e lui disse, guarda comunque, ti posso garantire che Berlusconi dieci volte che mi ha incontrato dieci volte mi ha chiesto solo questa cosa qui per Marcello… del resto non gliene fregava niente .. ‘voglio un Presidente della Repubblica che faccia questo, tu mi devi garantire che faccia questo’ perché glielo ha chiesto mille volte… mi ha detto ‘perché io sto troppo male perché so quello che è (incomprensibile, ndr) Marcello è in galera per colpa mia’”.
I pm di Firenze Luca Tescaroli e Luca Turco hanno chiesto a Miccichè - sentito a sommarie informazioni il 19 settembre 2023 - se il ‘lui’ di cui parlava fosse Renzi: il politico siciliano avrebbe risposto che “quando nel corso della telefonata dico ‘lui’ intendevo riferirmi a Renzi. Era lui, appunto Renzi, che mi disse che Berlusconi gli aveva detto che voleva un Presidente in grado di dare la grazia a Dell’Utri. Berlusconi è sempre stato convinto dell’innocenza di Dell’Utri, si sentiva in colpa per le accuse di mafia che lo avevano raggiunto. Per questo era interessato a riabilitare Dell’Utri, e in questo contesto nasceva il suo interesse a trovare un Presidente della Repubblica in grado di valutare, e con la forza, di concedere un provvedimento di grazia per Dell’Utri”.


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Matteo Renzi © Imagoeconomica


E poi Miccichè aveva aggiunto: “Sì, ma era di fatto noto a tutti questo tema, così come l’interesse di Berlusconi, e sono sicuro che se ne parlasse anche sui giornali. Sono anche disponibile a fare una raccolta di questi articoli se volete. Nel corso dell’incontro io parlai con Renzi del tema, ma il principale obiettivo era fare un accordo politico. Erano in ponte le elezioni a Genova e Renzi voleva vincere le elezioni. Chiese il nostro appoggio, e io dissi che ero disponibile ad aiutarlo sia a Genova che a Palermo, per certificare lo spostamento di Renzi a destra. Gli garantii che in Sicilia lo avremmo aiutato, e in cambio gli chiedemmo disponibilità a stare con le nostre posizioni a Roma, ossia con le posizioni del centro destra. Fra le cose di interesse del centrodestra a Roma vi era anche la nomina di un Presidente della Repubblica sensibile al tema della grazia da concedere a Dell’Utri. In questo contesto fu toccato il tema Dell’Utri, non come oggetto principale del colloquio”.
Ai magistrati fiorentini Miccichè avrebbe detto che le ragioni dell’appuntamento con Renzi erano "per motivi squisitamente politici. Era necessario parlare di alleanze politiche". "Nel corso del colloquio dissi chiaro a Renzi che Berlusconi voleva un presidente della Repubblica in grado di discutere della grazia per Marcello Dell’Utri, la cui condanna era considerata da noi abominevole, perché fra l’altro era già gravemente malato. Renzi mi sembrò disponibile a valutare questa nostra richiesta positivamente".


Gli incontri tra Berlusconi e Dell'Utri dopo l'assoluzione al processo Trattativa

Il pubblico ministero di Firenze Luca Tescaroli (da poco nominato Procuratore della Repubblica di Prato) e i colleghi Luca Turco e Lorenzo Gestri hanno depositato nuove carte nel procedimento di sequestro di 10,8 milioni di euro ai danni di Marcello Dell’Utri.
Tra queste anche delle informative della Dia del luglio 2023 sulle dieci agende di Dell’Utri sequestrate nella perquisizione a casa sua.


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Il tribunale di Firenze © Imagoeconomica



La Dia scrive, come riporta 'Il Fatto Quotidiano', che "dal 21 settembre 2021, che coincide con la sentenza di assoluzione nel processo palermitano denominato Trattativa Stato-Mafìa, Marcello Dell’Utri ritorna a frequentare direttamente Silvio Berlusconi, e i suoi familiari, con tutta una serie di incontri e appuntamenti fissati ad Arcore e in altri luoghi, che si protraggono fino al 19 dicembre 2022”. Poi “gli incontri con Berlusconi e i suoi familiari si interrompono bruscamente a causa, verosimilmente – annota la DIA – dell’aggravarsi delle condizioni di salute di Silvio Berlusconi che morirà il 12 giugno 2023”.
Per inciso: alcune settimane prima dell’appuntamento all’enoteca Pinchiorri (15 ottobre 2021), Renzi aveva incontrato a Roma, nel suo ufficio al Senato, Marcello Dell’Utri; proprio all’indomani dell’assoluzione nel processo d’appello per la trattativa Stato-mafia, avvenuta il 23 settembre 2021.


Le richieste e gli incontri

Dell’Utri esce nel 2020 e avrebbe scritto a Berlusconi chiedendo, come sintetizza la Dia “i lavori di ristrutturazione degli appartamenti di Segrate-Milano Due-Torre 2; i lavori di ristrutturazione della casa destinata a Chiara Dell’Utri” e poi “chiede a Berlusconi un aiuto economico concreto, senza rinvii di sorta, e, qualora impossibilitato, i suoi sentimenti nei confronti di Silvio Berlusconi non saranno mai fatti degradare”. La lettera si conclude con la frase: “Spero poi di incontrarti quanto prima e abbracciarti con antico affetto. Tuo Marcello”. La Dia ha riportato che l’abbraccio ci fu. Il 24 settembre 2021, subito dopo la sentenza di assoluzione del processo Trattativa, alle ore 13 si legge, in una delle agende: “Arcore con Silvio e Marta”. Seguono tante annotazioni come: “Arcore con Silvio, Marta e Licia Ronzulli” alle ore 13 del 6 ottobre 2021. Oppure “Da Silvio in Villa Grande Appia Antica, cena con Tajani, Ronzulli” alle ore 19-20 del 19 ottobre 2021. O ancora la cena con Silvio e “Letta, Fedele, Ronzulli e Bernini” segnata alle 20 del 20 ottobre 2021 e poi l’annotazione alle 13 del 24 ottobre 2021 “Macherio Silvio – Veronica – Barbara – Eleonora – Luigi – Marta”.
E poi ancora: il 12 novembre 2021 la Dia ha annotato la dicitura “Arcore dormo ad Arcore” segnata alle ore 20 del 12 novembre 2021. Curiosa l’annotazione riportante “Arcore con Silvio e Marta (caso Renzi!)” segnata alle ore 13 del 13 novembre 2021.

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