di Nicola Morra
Anche oggi quest'uomo, questo giudice, è stato attaccato.
Come?
Con l'ennesimo articolo finalizzato ad indebolire il credito di cui gode presso tanti che hanno, per empatia e per averne studiato atti, scelte e sacrifici, capito i valori che lo animano e che l'hanno portato a fare una scelta di campo che anche altri hanno operato, spesso a costo della stessa vita.
E' una strategia, quella della svalutazione incessante, della banalizzazione insistente, dello svilimento volto a normalizzare ciò che è inusuale, finalizzata a sporcare il bianco facendo credere che sia anche un po' nero, anzi un bel po' più di un po', anzi....quasi prevalentemente nero, e creduto bianco solo e soltanto per la mitologia artificiosa e falsa che l'avrebbe innalzato ad eroe quando eroe non sarebbe, e neanche meritevole di rispetto.
Questo è l'obiettivo di chi, nell'ombra, senza mostrare direttamente la mano che ha scagliato la pietra, commissiona giorno per giorno chiacchericcio proposto da voci querule e sempre pronte a mettere in perenne dubbio, ipotizzando continuamente un secondo fine, un celato interesse, un ipocrita animo.
Così, consapevolmente o meno, si rafforza la mafia, si ingenera corrosività nei suoi punti di forza, si getta ombra lì dove era luce.
Bene, in un momento in cui si è distratti da altro, proprio perché l'attenzione è su altro, é giusto, doveroso, indifferibile, far capire e far sapere da che parte si stia.
Io sono dalla parte di Nino Di Matteo.
Tratto da: facebook.com/nicola.morra.63
Foto © Imagoeconomica
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