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''Era il 9 maggio 1978. Mentre a Roma veniva ritrovato il cadavere di Aldo Moro, crivellato di colpi dalle Brigate Rosse, a Cinisi, Palermo, su un binario della ferrovia venivano rinvenuti i resti del giornalista Peppino Impastato, che aveva denunciato i crimini della mafia e pagato con la vita il suo coraggio. Due uomini che hanno servito il Paese e sono stati uccisi per le proprie idee di legalità e democrazia. Due uomini la cui integrità deve essere di ispirazione per chiunque di noi". Lo afferma la deputata del Movimento 5 Stelle Stefania Ascari, prima firmataria della relazione approvata dalla Commissione Antimafia nella scorsa legislatura ''Risultanze di un supplemento di acquisizioni investigative sull'eventuale presenza di terze forze, riferibili ad organizzazioni criminali, nel compimento dell'eccidio di via Fani''. "Oggi ricorre la giornata in cui ricordiamo tutte le vittime del terrorismo e rinnoviamo l'impegno per la verità e la giustizia - continua - Perciò chiedo nuovamente che la Commissione Antimafia, in merito all'omicidio di Aldo Moro, continui il lavoro di indagine avviato nella scorsa legislatura per mezzo di un comitato da me presieduto sulle interferenze degli ambienti istituzionali nelle fasi di preparazione dell'operazione, sequestro e trattative per la liberazione di Moro, nonché sulla possibile presenza di soggetti 'terzi' sul luogo dell'eccidio di via Fani". "La relazione a mia prima firma approvata dalla Commissione Antimafia nel settembre 2022 e scritta con il contributo del giudice Guido Salvini contiene spunti che vanno ripresi e approfonditi. Non lasciamo che la verità si sbiadisca nel tempo. Né oggi né mai'', conclude Ascari.

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