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Negli ultimi 8 mesi politicanti e giornalisti con l'elmetto ci hanno ripetuto la stessa storia: “dobbiamo mandare sempre più armi a Kiev così Putin sarà costretto a sedersi al tavolo delle trattative”. Chiunque osava dissentire da tale tesi sostenendo che soprattutto l'Europa (ed in particolare l'Italia) doveva immediatamente recitare il ruolo di mediatore evitando di delegare tale responsabilità ad uno come Erdogan, veniva dileggiato. Pacifinti! Putiniani! Filorussi!

Chiunque osava ricordare i morti tra i civili o le donne violentate dai miliziani neonazisti ucraini negli ultimi 8 anni veniva insultato. Come se i morti in Donbass per mano ucraina non avessero la stessa dignità dei morti ucraini per mano russa.

Oggi, forse, qualcuno si rende conto che non eravamo né putiniani né pacifinti. Ora che Zelensky, dopo aver detto “abbandonate Putin o vi uccideremo uno a uno" ha addirittura firmato un decreto che vieta all'Ucraina di trattare con la Russia fino a che al Cremlino ci sarà Putin, forse qualcuno si sta rendendo conto che la Russia ha invaso, ovviamente, ed il governo ucraino non è composto da santi ed illuminati. Tra l'altro c'è anche chi vorrebbe assegnare a Zelensky il Nobel per la Pace, ma d'altronde venne assegnato ad Obama il quale, per dimostrare che avevano fatto bene a darglielo ordinò i bombardamenti sulla Libia. Quindi vale tutto ormai.

Oggi persino gli americani, che a livello strategico e geo-politico con questa guerra ci hanno stra-guadagnato, iniziano a parlare di negoziato, di Armageddon (io sei giorni fa dissi “negoziato o apocalisse”) e, svelando le responsabilità ucraine rispetto al vile attentato terrorista che ha causato la morte di Darya Dugina, fanno capire agli ucraini di non esser disposti a tutto per loro.

Ma mentre gli americani iniziano, leggermente, a modificare alcune parole dall'Europa continuano ad arrivare dichiarazioni folli. Più armi distruttive e carri armati per Kiev, “negoziato solo quando la Russia lascerà l'Ucraina”, “la lotta per la Crimea fa parte della lotta per la liberazione dell'Ucraina” ed altre scemenze del genere dette in un momento in cui il rischio guerra nucleare è sempre più forte.

L'Europa non esiste più perché non ci sono più politici che abbiano un minimo di coraggio e di interesse per la collettività. Folli politicanti che evidentemente ascoltano molto di più i ceo dei fondi di investimento che le grida di dolore di decine di milioni di cittadini tornati in un batter d'occhio alla povertà del dopoguerra.

Scendere in piazza per la Pace e mostrare a politici e marines da divano il distacco siderale tra il “palazzo” (o meglio i vari palazzi) e la pubblica opinione è più che necessario.

Tratto da: facebook.com/alessandro.d.battista

Foto © Imagoeconomica

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