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Pubblichiamo integralmente la lettera inviata da Elisabetta Casini al Fatto Quotidiano

Egregio Direttore mi chiamo Casini Elisabetta sono una madre che cerca la verità e giustizia per mio figlio Lorenzo Casini. Mio figlio il 3 gennaio 2019 è stato trovato morto in casa del collega e coinquilino ad Albaré di Costermano (VR), una morte violenta e sospetta. Trovato impiccato alla scala a chiocciola in piedi con le ginocchia piegate e i piedi girati storti con il braccio destro che era vicino all’albero di natale e la mano era vicina a un centimetro dalle palle di vetro. Il PM ha chiuso il caso in meno di un’ora senza aver fatto nessun tipo di indagine investigativa né chiamato il medico, né fatta autopsia. Archiviato in meno di due settimane come suicidio. C’è stata un’omissione di soccorso. Il collega di mio figlio ha dato delle gocce a mio figlio sapendo che era allergico a tutti i farmaci dicendogli che erano da banco, dopo abbiamo scoperto che serve la prescrizione medica. Mio figlio mentre stava male ha chiesto aiuto per messaggi Whatsapp all’amica del cuore, si fidava, chiedendogli di andare da lui. Lei invece non mi ha chiamata né ha attivato i soccorsi. Ha chiamato il fidanzato di mio figlio, avevano l’appuntamento al bar per fare l’aperitivo, si è fatta convincere che non era grave che lo faceva a posta nonostante sapessero che mio figlio fosse allergico. Non curante del pericolo sono rimasti al bar nell’indifferenza. C’è stata un'intrusione in casa che era sotto sequestro il giorno stesso della morte da parte dei genitori del coinquilino, che hanno ripulito la stanza con candeggina portando via anche cose non loro. Sono spariti duemila euro risparmi che teneva in casa mio figlio per un viaggio. I carabinieri hanno trovato la telecamera interna staccata dal muro sul divano, dopo abbiamo scoperto che le registrazioni sono state cancellate. Ho fatto opposizione all’archiviazione e la procura di Verona invece di dare il caso ad un altro PM è stato dato il caso allo stesso PM che me lo aveva chiuso con esito negativo. Il 17 novembre 2022 abbiamo fatto opposizione alla archiviazione dell’omissione di soccorso depositando nuove prove, il Gip si è riservato del tempo e stiamo aspettando. Dal 6 dicembre sto andando tutti i giorni in piazza Brà a fare presidi per raccogliere firme per sensibilizzare l’opinione pubblica e la magistratura per non fare archiviare anche l’omissione di soccorso e per fare riaprire il caso. Ho aperto una petizione su www.change.org indirizzata al ministro della Giustizia. Mi hanno condannata all’ergastolo a vita nel dolore immenso infinito eterno mentre loro sono liberi spensierati senza pentimento né vergogna. Oggi sarà il quarto anniversario dalla sua scomparsa e in suo ricordo ho organizzato una fiaccolata a Garda. Alle ore 16:30 ci troveremo al cimitero di Garda. In seguito ci sposteremo alla chiesa di Santa Maria Assunta per la messa delle ore 17 a Garda (VR). Finita la messa ci troveremo fuori dalla chiesa e per le 18 inizierà la fiaccolata che giungerà alla panchina dedicata a Lorenzo al parco della Rimembranza. Sulla panchina c’è un QR Code che porta alla pagina Facebook che si intitola “Seduto su una panchina bianca con le porte aperte per Lorenzo Casini” dove cerchiamo sensibilizzare i giovani a prendersi le responsabilità delle loro azioni. Bisogna sensibilizzare l’opinione pubblica e la magistratura affinché si possa riaprire il caso.

Tratto da: ilfattoquotidiano.it

In foto: Lorenzo Casini con la madre Elisabetta

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