"Non siamo al passo con le evoluzioni mafiose, mancano risorse umane e tecnologie"
Riceviamo e pubblichiamo alcune riflessioni del professore e criminologo forense ed investigativo Vincenzo Musacchio
La cooperazione internazionale è diventata indispensabile per combattere le nuove mafie. La criminalità organizzata moderna è ormai di matrice economico-finanziaria e quindi molto più potente di quella del passato. Occorre un salto di qualità nelle indagini. Servono magistrati e poliziotti adeguatamente formati e che siano sempre al passo con le continue metamorfosi mafiose. I vecchi metodi d’indagine non hanno più ragione d’essere, vanno aggiornati. La presenza della mafia è ormai ovunque. Quella che studio oggi è una criminalità organizzata diversa dal passato perché è stata in grado di adeguarsi ai tempi evolvendosi continuamente. Dal maxiprocesso di Palermo a oggi, i cambiamenti sono stati radicali. Le nuove mafie si consorziano e collaborano tra loro per incrementare i loro affari. Non c’è più una criminalità violenta, ma una che corrompe ed è sempre più mercatistica. In questo contesto le nuove organizzazioni mafiose si sono perfettamente integrate con la politica, la pubblica amministrazione, l’economia e la finanza. Le nuove mafie si accordano con gli esponenti politici e amministrativi del territorio, indipendentemente dal loro colore politico. Oggi abbiamo bisogno di strumenti con efficacia transnazionale altrimenti la battaglia è persa in partenza. Abbiamo costatato come le operazioni di polizia a livello internazionale hanno avuto quasi tutte successo proprio perché questo tipo d’indagine ha dietro una preparazione più specifica e articolata da parte di chi opera. Indagini nel ciberspazio, in materia di criptovalute, nel dark e nel deep web, di matrice economica e finanziaria hanno bisogno di risorse economiche, di mezzi e di persone adeguatamente preparate. Occorre colpire le nuove mafie dove hanno radicato le loro attività e i loro investimenti e questo accade sempre più a livello sovranazionale. È qui dove si combatte la battaglia più importante, ed è qui dove la maggior parte delle risorse dovrebbe essere dislocata.
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