Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

"Il mio arrivo alla Procura di Napoli? Non sono qui per fare il piacione, non cerco consensi. Ma sono stato ostacolato. Contro di me sono state dette e scritte cose al limite della querela. Io non ho mai fatto parte di correnti e questo mi ha danneggiato, ma l'importante è essere liberi. In giro ci sono troppi maggiordomi e lacche e invece c'è bisogno di uomini e di persone specializzate".
Sono state queste le parole riportate dal Corriere della Sera del Procuratore della Repubblica di Napoli Nicola Gratteri, presente al CasaCorriere Festival presso il teatro di Corte di Palazzo Reale.
Intervistato dal direttore del Corriere Luciano Fontana e dal responsabile del Corriere del Mezzogiorno Enzo d'Errico, il procuratore di Napoli insediatosi il 20 ottobre scorso ha commentato in modo schietto l'ultima desiderata del governo: le pagelle per i magistrati. Secondo Gratteri "indurranno i magistrati a diventare perfetti burocrati, il pm così non ci metterà più il cuore ed eviterà di rischiare per portare avanti un'indagine. Penserà solo a rispettare le scadenze e a tenere in ordine la scrivania. Un dramma. Se bisogna fare le pagelle per i magistrati facciamole anche per i medici, visto che ci sono medici pazzi, così come ci sono ingegneri pazzi e giornalisti pazzi. Possibile mai che l'oggetto delle conversazioni della politica sia per l'80% soltanto sulla magistratura? Ma possibile che avete questa ossessione?".
Sempre sulla politica il magistrato ha detto che si discute ancora della separazione delle carriere: "Parliamo di uno 0,2% di passaggi da una parte all'altra. Si vuole fare una riforma per uno 0,2% di casi. Ma non vi puzza questa storia? Vuol dire che il passaggio successivo sarà che 1.800 pubblici ministeri andranno sotto l'esecutivo, cioè dipenderanno dal ministero della Giustizia. Chi sarà il direttore d'orchestra? Alla luce delle riforme che ho visto negli ultimi due anni, mi augurerei un ‘fermo pesca’. Dalla Cartabia in poi, hanno determinato un rallentamento del processo, ma soprattutto la cosa più triste è che non sono state date le risposte che la gente e i fruitori di giustizia si aspettavano".
A gravare sul problema della giustizia è anche la mancanza di personale: "Anzi voglio darvi una notizia, il 2 gennaio parte App, vale a dire il famoso processo telematico per cui abbiamo già incassato i soldi dall'Europa. Ebbene, fino ad oggi non funziona. E Napoli è capofila della sperimentazione. Far sparire la carta è una cosa bellissima, ma quando accenderemo contemporaneamente cento computer in tribunale e il sistema non funzionerà, si bloccherà tutto. Il problema è che sul fronte della connessione internet a Napoli abbiamo un ruscello, mentre per fare funzionare il Palazzo di giustizia ci vorrebbe il Tevere, in quanto a portata".

Fonte: Corriere della Sera

ARTICOLI CORRELATI

''Pagelle'' contro i magistrati: governo stringe il cappio alla giustizia

Di Matteo: ''Riforma renderà il magistrato servente ai poteri dello Stato''

Riforma del Csm e ordinamento giudiziario: ecco cosa prevede il testo

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos