Il commento dell'ex procuratore aggiunto di Palermo
“Amareggia e rattrista leggere certe strumentali dichiarazioni di politici che mai si sono interessati alla verità sulla stagione stragista ’92-’93 e che improvvisamente se ne ricordano solo per tentare di strumentalizzare la figura di Paolo Borsellino per finalità politiche di attacco all’opposizione parlamentare oggi rappresentata da Roberto Scarpinato che invece tanti anni ha dedicato alla difficile battaglia per verità e giustizia. Che Paolo Borsellino sia stato osteggiato da tanta magistratura siciliana, a cominciare dal Procuratore Giammanco, è storia nota che io ho denunciato fin dal 1992 insieme a pochissimi altri fra cui proprio Roberto Scarpinato che stava certamente dalla parte giusta. Certi attacchi politici sono solo meschine strumentalizzazioni politiche che riempiono di tristezza perché rischiano di distrarre l’opinione pubblica dalla ricerca della completa verità sulla strage di Borsellino dalla quale, fra depistaggi e distrazioni, siamo sempre più lontani 31 anni dopo. E queste polemiche politiche ce ne fanno allontanare ancor di più”. Lo ha detto ad ANTIMAFIADuemila l’ex magistrato di Palermo Antonio Ingroia in merito al grave episodio avvenuto ieri in commissione antimafia.
Si tratta degli attacchi subiti dall'ex procuratore generale di Palermo e oggi senatore Roberto Scarpinato. Nello specifico al senatore è stata tolta la parola in commissione antimafia mentre stava ponendo delle domande alla figlia di Paolo Borsellino, Lucia Borsellino e a Fabio Trizzino, legale di Lucia, Manfredi e Fiammetta Borsellino, durante la loro audizione in commissione. I familiari del magistrato assassinato il 19 luglio 1992 con la sua scorta, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Emanuela Loi e Claudio Traina – hanno posizioni molto diverse sui moventi di via D’Amelio. Secondo Trizzino, rappresentante dei figli di Borsellino, la traccia da seguire è quella di “mafia e appalti”, cioè il dossier del Ros sui legami tra Cosa nostra e forze politico-imprenditoriali. Pista storicamente sostenuta dalla coalizione di Colosimo. Per non creare ulteriori polemiche in seno alla commissione Scarpinato aveva rinunciato a porre ulteriori domande ma dal lato della maggioranza sono arrivate le delegittimazioni. Nelle ore successive sono state molte le voci che hanno difeso Scarpinato. Ad esempio il sostituto procuratore nazionale antimafia ed ex consigliere togato del Csm Nino Di Matteo, l'ex procuratore aggiunto di Palermo Vittorio Teresi e l'ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
In serata, inoltre, è stata pubblica una nota del Movimento 5 Stelle, a firma di Stefania Ascari, Federico Cafiero de Raho, Francesco Castiello, Michele Gubitosa, Luigi Nave e la coordinatrice del comitato giustizia M5s Giulia Sarti: "Le insinuazioni rivolte al senatore Scarpinato da componenti della maggioranza, anche in commissione Antimafia, sono gravemente offensive oltre che prive di qualsiasi fondamento, come dimostrato già dalle condanne per diffamazione inflitte ad altre persone che le hanno sostenute. Offendono il lavoro pluridecennale di una persona che ha combattuto la mafia in primissima fila, iniziando proprio al fianco di Paolo Borsellino e contrastando con coraggio chi all'interno della magistratura sembrava non remare dalla stessa parte, come ha sottolineato stamattina proprio Lucia Borsellino. Roberto Scarpinato si batte da 30 anni affinché sulla stagione delle stragi si faccia veramente piena luce, andando a scoprire le verità indicibili che riguardano anche pezzi infedeli dello Stato, battendosi contro gli ignobili depistaggi messi in atto proprio da pezzi della Repubblica. Lo ha fatto nella magistratura e lo fa adesso nel ruolo di parlamentare e componente della commissione Antimafia. Gli esponenti del centrodestra che si permettono di muovere nei suoi confronti queste insinuazioni diffamatorie devono vergognarsi e da ora in poi si astengano dal proferire qualsiasi parola retorica sugli eroi dell'antimafia a cui lo Stato non ha saputo garantire il pieno sostegno".
Oggi, dopo che dalla parte della maggioranza sono arrivate altre frasi delegittimatorie è stata pubblica un’altra nota in difesa dei magistrati: "Il senatore Gasparri e i suoi colleghi che continuano a gettare fango inquinato sul senatore Scarpinato, sul giudice Di Matteo e su altri veri baluardi dell'antimafia, stanno offendendo anche le istituzioni che rappresentano e continuano a porre ostacoli all'accertamento della verità sulle stragi '92- '93. Gasparri e i suoi colleghi non abusino del loro ruolo di parlamentari. Quanto alle audizioni in commissione Antimafia, il Movimento 5 Stelle ha presentato la sua lista di persone da sentire e, soprattutto, sosteniamo con forza la necessità di istituire un apposito comitato che indaghi a tutto tondo sulle stragi, ma constatiamo una incredibile resistenza da parte della maggioranza. Se il loro disegno è quello di indirizzare la commissione verso un'unica ipotesi, che ignora gravissimi elementi emersi negli anni, troveranno in noi un avversario inesauribile. Noi lavoriamo al servizio della verità e della Giustizia. Gli attentati del '92 in Sicilia e quelli continentali del '93 devono essere analizzati in modo unitario, hanno un'unica matrice terroristica eversiva, Cosa Nostra non ha agito da sola. E' proprio su questo aspetto che si deve indagare. Se qualcuno non vuole questa verità ne risponderà di fronte al Paese”.
Foto © Paolo Bassani
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