Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

"Non si può trasformare una visione di parte in una verità di Stato"

La decisione del governo Meloni di proclamare il lutto nazionale per la morte di Silvio Berlusconi è un “atto politico” danneggia l'immagine del Paese poiché lascia intendere alla "pubblica opinione internazionale che la proclamazione governativa del lutto attesti la concorde e unanime identificazione di tutti gli italiani nel modello di uomo di Stato incarnato da Berlusconi".
"Il che non risponde affatto alla realtà. Tutti gli italiani possono concordemente identificarsi in modelli di uomini di Stato come Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e altre figure nobili di tale levatura, ma non è certo senza motivo che una buona parte del Paese non può identificarsi nel modello radicalmente antinomico di Berlusconi per ragioni talmente autoevidenti da non dover essere ancora una volta ricordate".
Inoltre "i commenti dei principali organi di stampa stranieri non imbrigliati dagli equilibri di potere nazionali, attestano che neppure il brutale abuso della maggioranza numerica parlamentare può essere un lasciapassare per trasformare una visione di parte in una verità di Stato".
È questa l'analisi dell'ex procuratore generale di Palermo e oggi Senatore della Repubblica Roberto Scarpinato riportata sul 'Fatto Quotidiano' in merito agli effetti simbolici e alle "ricadute istituzionali e sociali" conseguenti ai funerali di Stato e alla proclamazione del lutto nazionale.


scarpinato bn debphoto

Roberto Scarpinato © Deb Photo


Ma se la maggioranza degli italiani non si è identificata in quella che è stata fatta passare come l'idea nazionale vuol dire che non "riescono più a identificarsi unanimemente nello Stato, se si diffonde una sfiducia sistemica nelle istituzioni per la scarsa o non condivisa credibilità dei suoi simboli, si incrinano le fondamenta stesse del patto sociale. Non si può costruire la credibilità con atti politici autoritativi né con il profluvio di vuota retorica".
Ma oltre a questo "che credibilità può avere uno Stato - ha scritto Scarpinato sul ‘Fatto’ - che sollecita imprenditori, commercianti vittime di estorsioni e di imposizioni mafiose, a denunciare i loro aguzzini vincendo il timore di subire ritorsioni, se l’esempio di uomo di Stato che con la scelta del governo Meloni viene loro proposto, è quello di un uomo, Berlusconi, che per tanti anni ha pagato tangenti alla mafia e che né prima come imprenditore, né dopo come presidente del Consiglio dei ministri ha mai avuto il coraggio o sentito il dovere di denunciare i suoi estorsori?"
Molti dubbi e perplessità hanno attraversato la pubblica opinione che non ha condiviso la scelta del lutto nazionale ma "dinanzi al dramma della morte e al dolore dei congiunti" si è vista costretta ad "autocensurarsi o ad abbassare i toni, per non esporsi all’accusa strumentale di insensibilità nei confronti di un defunto".


berlusconi feretro ima 1948769

© Imagoeconomica


"Era dunque il momento giusto per un colpo di mano, per approfittare della coatta minorata capacità di reazione di coloro che avrebbero dissentito e per giocare sulla sovrapposizione a un funerale di Stato, cerimonia pubblica prevista per legge per coloro che hanno rivestito la carica di presidente del Consiglio, di un atto politico invece assolutamente discrezionale come la proclamazione del lutto nazionale, sovvertendo peraltro tutta la prassi preesistente che tale onore ha tributato solo a ex presidenti del Consiglio che avevano ricoperto anche la carica di presidenti della Repubblica. Un uso cinico del corpo e della morte di un uomo per tentare di accreditare nell’immaginario collettivo una visione di parte dello Stato come la visione dell’intera Nazione" ha scritto l'ex magistrato sottolineando come questo tentativo è "destinato al fallimento" poiché gli "italiani, qualunque siano le loro opinioni politiche, sono molto più saggi ed equilibrati di quanto questo governo immagini e saranno sempre in grado di distinguere la storia e il senso dello Stato di Falcone e Borsellino da quelli di Silvio Berlusconi".

Fonte: ilfattoquotidiano.it


camera vuota ima 1515853

Foto di copertina © Imagoeconomica

ARTICOLI CORRELATI

Quell'unica volta che incontrai Silvio Berlusconi
di Saverio Lodato

Italia, il Paese che amo, nella m...
di Giorgio Bongiovanni

Anm elogia Berlusconi, Di Matteo si dissocia: pagava Cosa nostra che uccideva magistrati

Muore Silvio Berlusconi. Si porta nella tomba i segreti dello Stato-Mafia
di Giorgio Bongiovanni e Aaron Pettinari

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos