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Martedì 2 Marzo ho intervistato Luana Ilardo, figlia di Luigi Ilardo (capomafia di Caltanissetta, poi confidente dei Carabinieri, ucciso dai mafiosi di Cosa Nostra nel 1996 a Catania) all’interno della cornice del ciclo di eventi “Le loro idee, le nostre gambe” organizzati da Elsa Siena.

Introducendo la discussione ho ricostruito da un punto di vista cronologico la vicenda di Luigi Ilardo, il quale, dopo avere fornito allo Stato, in qualità di ‘infiltrato’ in Cosa Nostra, un contributo determinante ai fini della cattura di numerosi latitanti mafiosi, nel 1995 riuscì addirittura a condurre i Carabinieri nei pressi del covo dell’allora capo di Cosa Nostra Bernardo Provenzano (sebbene i vertici del Ros, in quel frangente, decisero di non dare l’ordine per il blitz). Pochi giorni prima di entrare ufficialmente nel programma di protezione per i collaboratori di giustizia, Luigi Ilardo fu ucciso a Catania dalla mafia a seguito di una “soffiata istituzionale”, come sancito dalla sentenza in cui sono stati condannati i mandanti e gli esecutori del suo omicidio.

In occasione di questa intervista Luana ha voluto svelare una notizia inedita: l’uscita di un libro, scritto da Anna Vinci e di prossima pubblicazione, basato sulla sua vicenda personale di figlia di Luigi Ilardo. A questo proposito, dopo un focus iniziale sulle figure del Colonnello Michele Riccio, di Giorgio Bongiovanni e di Nino Di Matteo, la discussione ha toccato le corde del rapporto umano tra Luana e Anna Vinci e le motivazioni che l’hanno spinta ad affidarsi alla sua penna per raccontare la sua storia.

Scendendo in profondità, nella voce più intima dell’animo di Luana, si è delineata l’immagine di una figlia cresciuta all’ombra della realtà detentiva in cui suo padre era inglobato (con la necessità di viaggiare continuativamente e spostarsi, per passare qualche ora con lui, tra diverse strutture penitenziarie a seconda di dove egli veniva di volta in volta collocato) e, nel periodo successivo, accanto a un padre attento ed amorevole, di cui ignorava completamente la conduzione di una ‘vita parallela’, fino a quel tragico 10 Maggio 1996, in cui venne crivellato di colpi sotto casa.

Luana è una donna che, raccontandosi, non smette di fornire significativi squarci di vita vissuta a tutti coloro che la ascoltano. Il nostro impegno è che la tragica vicenda di Luigi Ilardo, riposta nel dimenticatoio per 25 lunghissimi anni al fine di nascondere le sue implicazioni nello scomodo scenario della “Trattativa Stato-mafia”, possa tornare, in tutta la sua dirompenza, a costituire elemento di discussione.

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