Il giudice monocratico del Tribunale di Ragusa Vincenzo Panebianco ha condannato ad una multa di 800 euro Venerando Lauretta - ritenuto il “reggente del clan mafioso Carbonaro-Dominante di Vittoria (Ragusa) - per diffamazione aggravata ai danni del giornalista Paolo Borrometi (rappresentato dall'avvocato Luca Licitra) come richiesto dal Pm Veronica Di Grandi.
Nello specifico la condanna fa riferimento ai commenti ingiuriosi pubblicati nel 2015 sulla pagina Facebook di un articolo dal titolo "Vittoria, il giallo del box 65 col socio occulto Venerando Lauretta", scritto appunto da Borrometi e a sua volta pubblicato su una pagina del sito d'inchiesta da lui diretto "La Spia".
"Ma con quale coraggio mettere mi piace... vi auguro sempre il meglio... ma a volte il 71 diventa 17...", ha scritto Lauretta nei commenti, ingiuriando poi Borrometi e rimarcando il fatto che "troppo bordello stai faciennu".
Il legale dell'uomo, Matteo Anzalone ne aveva chiesto l'assoluzione evidenziando come non ci fosse la riconducibilità certa a Lauretta, del profilo dal quale era stato pubblicato il commento. Lauretta a settembre del 2018 era stato già condannato a un anno e sei mesi per minacce aggravate dal metodo mafioso sempre nei confronti di Borrometi oltre che al pagamento delle spese processuali calcolate per 1.500 euro a ogni patrocinatore, rinviando poi il risarcimento danni a separata sede. La pena venne definita anche in quel caso dal Tribunale collegiale di Ragusa.
E poi ancora Lauretta è imputato con altri nel processo "Exit poll" con l'ipotesi accusatoria di 416 ter - voto di scambio politico mafioso - durante le elezioni di Vittoria la cui inchiesta assieme ad altri elementi ha portato allo scioglimento del medesimo Comune.
Foto © Imagoeconomica
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