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Prima firmataria la Onorevole Stefania Ascari

Consentire l'uso delle intercettazioni "anche per il reato di detenzione di materiale pornografico" e nei casi di "maltrattamenti contro familiari o conviventi" oltre che predisporre misure cautelari più rapide per coloro i quali tramite la violenza costringono qualcuno a compiere o subire atti sessuali.
Sono due dei punti presenti all'interno della proposta di legge numero 603 presentata il 21 novembre 2022 di cui la prima firmataria è stata la Onorevole Stefania Ascari assieme a Piera Aiello e altri.
Non è una novità che l'emergenza femminicidio in Italia ha raggiunto la gravità di una strage così com'è vero che l'olocausto silenzioso a danni dei minori sta continuando la sua mortale corsa senza che nessun governo (sia di destra che di sinistra) se ne sia mai occupato in modo incisivo.
Basti vedere gli ultimi rapporti in merito: l'Europa e gli Stati Uniti si piazzano ancora in prima pozione nella classifica del consumo e della detenzione di materiale pedopornografico.
In Italia in particolare la legislazione che dovrebbe sradicare questo fenomeno rimane congelata, ferma negli immobilismi burocratici e nelle discussioni senza fine sulla privacy, un principio a cui si sono sempre appellati i colossi del web ma che si traduce il più delle volte in un deplorevole ostacolo alle indagini delle polizie del mondo.
E i cyber - pedofili esultano e ne approfittano.
Resta il fatto che fra i lacunosi meandri legislativi, fra il rimpallo di responsabilità e l’inefficacia della repressione annegano bambini innocenti in ogni parte del mondo. Abusi che lambiscono le rive della follia più nera: si registrano ancora casi di "pedomamme", ovvero l’abuso perpetrato da donne, madri, ai danni di un minore; in crescita anche la realizzazione di filmati pedopornografici con il coinvolgimento degli animali, nello specifico dei cani.
Oltre a questo le cronache recenti hanno nuovamente riportato stupri di gruppo (Palermo e Napoli) a danno di ragazze giovanissime. Mentre è in corso la scrittura di questo articolo è arrivata la notizia dell'ennesimo femminicidio: una donna, un'infermiera, è stata uccisa in zona Monte Mario nell'androne di un palazzo di via Giuseppe Allievo 61. A lanciare l'allarme un residente che l'ha ritrovata riversa a terra, in una pozza di sangue. Testimoni hanno riferito di aver sentito, pochi istanti prima, delle grida. Un uomo sarebbe stato visto allontanarsi. Dai primi accertamenti sembrerebbe che la donna sia stata accoltellata più volte all'addome.
Di fronte a tali reati non deve prevalere la cultura dell'impunità e il disegno di legge presentato è diretto in tal senso.


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Stefania Ascari © Imagoeconomica


Oltre al lato giuridico vi è anche un articolo dedicato alla scuola:
“L’articolo 4 tratta delle questioni di genere nell’istruzione primaria e secondaria. In particolare, si prevede l’adozione di linee guida per introdurre nei programmi scolastici i temi dell’educazione alla legalità, del diritto all’integrità dell’identità personale e del contrasto della violenza di genere. Si prevede, inoltre, l’adozione di linee guida per la trattazione delle questioni di genere all’in- terno dei libri di testo scolastici. Infine, si prevede che il Ministro dell’università e della ricerca, di concerto con il Ministro per la famiglia, la natalità e le pari opportunità e d’intesa con la Conferenza dei rettori delle università italiane, istituisca una commissione di studio al fine di coadiuvare le università, pubbliche e private, nell’inserimento dello studio di questioni di genere all’interno delle classi di laurea”.

In seguito pubblichiamo integralmente il commento di Stefania Ascari inviato alla redazione di questo giornale
Con la proposta di legge 'Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e altre disposizioni per la prevenzione e il contrasto della violenza di genere e della violenza sui minori' ho voluto sottoporre al Parlamento un pacchetto di misure volte a rafforzare la legge n. 69 del 2019 (c.d. Codice Rosso).
Il Codice Rosso, di cui sono stata relatrice e prima firmataria, ci ha permesso di raggiungere importanti risultati in tema di tutele processuali per le vittime di reati violenti avendo attribuito una corsia veloce e preferenziale per le denunce e le indagini relative ai reati connessi alla violenza domestica o di genere.
È stata un ottimo punto di partenza ma non di arrivo: c'è molta strada ancora da fare e ce lo ricordano con cadenza quasi quotidiana le drammatiche notizie di cronaca su femminicidi e violenze sulle donne.
Le nuove misure sono volte a introdurre un nuovo istituto che consenta il fermo di un indiziato quando vi sia il pericolo di reiterazione di reati violenti, ad aumentare la pena in caso di violazione dei provvedimenti del giudice a tutela della persona offesa, a potenziare altre misure di protezione come il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa e il divieto della sospensione delle misure cautelari quando sussistono elementi per ritenere imminente il pericolo di gravi delitti.
Un aspetto importante riguarda i minori che devono essere sempre ascoltati nei procedimenti che li riguardano. Di questo mi occupo dalla scorsa legislatura, soprattutto in relazione alle criticità emerse nell’ambito sistema degli affidi dove non sempre il supremo interesse del minore è stato preminente.
La tutela dei bambini, degli adolescenti e delle donne non ha un colore politico ed è importante che tutte le forze politiche collaborino per migliorare la legislazione vigente.

Per leggere il disegno di legge: clicca qui!

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