di Francesco Ferrigno
Uno dei loro affari più redditizi era rappresentato dalla cosiddetta micro-usura. Le vittime erano famiglie, lavoratori, pensionati, giocatori d’azzardo che non riuscivano a fronteggiare le spese ordinarie. Un popolo di persone vulnerabili tra le fasce più deboli della popolazione che avevano però arricchito il gruppo criminale sgominato poche ore fa dai carabinieri di Napoli. I militari hanno eseguito un’ordinanza nei confronti di 19 indagati ritenuti appartenenti ai Farelli, una costola dei clan Elia e Mariano, attivi nei Quartieri Spagnoli e al Pallonetto di Santa Lucia. 5 persone sono finite in carcere, 11 ai domiciliari, per 1 è scattato l’obbligo di firma e per altre 2 il divieto di dimora a Napoli e provincia. Tra le accuse, oltre all’usura, anche l’associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, lo spaccio, il tentato omicidio, la detenzione e il porto illegale di armi, l’esplosione di colpi d’arma da fuoco in luogo pubblico, il favoreggiamento di latitanza e la ricettazione.
I carabinieri partenopei, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia (Dda), hanno condotto l’inchiesta attraverso intercettazioni, istallazione di telecamere investigative e pedinamenti. Sono così stati identificati tutti i componenti del gruppo criminale, la sua struttura e le principali fonti di profitto. Il vasto giro di micro-usura produceva da solo un volume d’affari di circa 20mila euro al mese. Il gruppo gestiva inoltre 4 piazze di spaccio aperte 24 ore al giorno per la vendita di cocaina, sia sul posto sia su ordinazione. Durante le indagini i militari hanno sequestrato i libri contabili del gruppo e 103mila euro, parte in contante e parte depositati su un libretto, ritenuti provento di usura.
È stato inoltre identificato l’autore del tentato omicidio di Antonio Boccia, gambizzato il 18 novembre 2015 per motivi legati al controllo di una piazza di spaccio nei Quartieri Spagnoli. Si tratta di Francesco Valentinelli, già arrestato il 30 novembre 2017 poiché ritenuto responsabile dell’omicidio di Gennaro Verrano, commesso il 17 novembre 2017 tra i vicoli dei Quartieri Spagnoli. Nel corso dell'inchiesta è stata sequestrata una pistola semiautomatica e decine di cartucce nella disponibilità del gruppo, e sono state arrestate 4 persone che detenevano arma e munizioni. Nel corso dell’attività sono stati sequestrati complessivamente 180 grammi di cocaina, per la cui detenzione sono state arrestate in flagranza di reato 7 persone. Le indagini hanno anche permesso di individuare i 2 favoreggiatori della latitanza di Salvatore Maggio, affiliato al clan Mazzarella, catturato dai carabinieri il 10 giugno 2016 in un resort di Vico Equense, in penisola sorrentina.