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di AMDuemila - Video
Il Tribunale di Palermo - sezione misure di prevenzione - ha disposto un provvedimento di confisca del patrimonio dell'imprenditore Giuseppe Bordonaro, 61 anni, pari a circa 15 milioni di euro. Quest'ultimo, operava nel settore cave di pietra con produzione e commercializzazione del calcestruzzo, dei conglomerati bituminosi, del cemento, del materiale per costruzioni e del marmo. Nella 'cava Bordonaro' si realizzava la 'pietra di Billiemi', marmo molto pregiato.
Il collegio dei giudici, presieduto da Raffaele Malizia, pur non applicando la sorveglianza speciale a Giuseppe Bordonaro, già condannato definitivamente per mafia, ha accolto la richiesta del pm Gery Ferrara valutando la pericolosità sociale e l'origine sospetta del suo patrimonio, per la sproporzione fra le entrate lecite e le dimensioni effettive.
Un patrimonio vastissimo che gli inquirenti sono riusciti a scoprire in dieci anni di indagini su Bordonaro, condannato per associazione mafiosa nel 2007 a quattro anni e sei mesi, per i suoi rapporti con i boss, soprattutto con Salvatore Lo Piccolo.
Ma per gli inquirenti avrebbe anche beneficiato del cosiddetto metodo Siino, in base al quale Cosa nostra controllava il sistema di aggiudicazione degli appalti, a mezzo di un "tavolino tecnico", del quale facevano parte imprenditori, politici e mafiosi, e che era diretto dal Angelo Siino, chiamato il "ministro dei lavori pubblici" della mafia.
In questi anni l'imprenditore ha subito diversi sequestri, uno nel 2011 per 11 milioni di euro, l'altro nel 2014 per altri 5 milioni. Ad accusarlo i collaboratori di giustizia Baldassare Di Maggio, Calogero Ganci e Salvatore Cangemi.
Sono state anche confiscate due società, la Concebi srl, che si occupa di conglomerati cementizi, e la Icm Inerti srl, mentre sono state acquisite dallo Stato quote della Atlantide Costruzioni appartenenti al fratello del prevenuto, Pietro Bordonaro. Insieme a questi, anche terreni, immobili, automezzi, conti, polizze, fondi appartenenti anche ad altri familiari di Giuseppe Bordonaro.
Pietro Bordonaro l'11 febbraio era stato assolto in appello dall'accusa di concorso in associazione mafiosa, dopo essere stato condannato a otto anni e sei mesi in primo grado.

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