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cottone andrea 610Imputati in abbreviato Mandalà, Morreale e Rubino
di AMDuemila
Il sostituto procuratore generale Vincenza Sabatino ha chiesto la conferma degli ergastoli inflitti in primo grado, con il rito abbreviato, al processo sul caso di “lupara bianca” di cui rimase vittima Andrea Cottone, imprenditore di Villabate che sarebbe stato strangolato nel 2002. Nel dicembre 2015 gli imputati Nicola Mandalà, Onofrio Morreale e Michele Rubino furono condannati dal Gip di allora Maria Pino
Cottone scomparve il 13 novembre 2002 a Villabate (Palermo) e sarebbe stato eliminato perché considerato un boss che aspirava a emergere e a fronteggiare il gruppo di Mandalà e Fontana, considerati molto vicini al boss Bernardo Provenzano, del quale in quel periodo curavano la latitanza nella zona di Bagheria, comune molto vicino a Villabate. L’omicidio rimase irrisolto per diversi anni e fu ricostruito grazie al contributo di diversi collaboratori di giustizia tra cui Mario Cusimano e Francesco Campanella, di Villabate, Stefano Lo Verso, di Ficarazzi e Sergio Flamia, di Bagheria. La sera della scomparsa fu la moglie a presentare la denuncia. Due settimane dopo l'autovettura dell'imprenditore fu trovata a Termini Imerese regolarmente parcheggiata.
La pista della “lupara bianca” fu subito imboccata perché Cottone era già stato arrestato nel 1995, proprio per mafia, ritenuto vicino al clan dei Montalto. A ricostruire il delitto è stato il pentito Stefano Lo Verso che agli inquirenti ha raccontato di aver accompagnato la vittima designata all'appuntamento con la morte, in un minigolf di Villabate. Per lo stesso delitto, processati con il rito ordinario, il 18 aprile dell’anno scorso furono condannati dalla seconda sezione della Corte d’assise anche Ignazio Fontana e Giuseppe Comparetto
Adesso entrambi i giudizi si tengono davanti alla seconda Corte d’assise d’appello, (presieduta da Biagio Insacco con Antonella Pappalardo giudice a latere) e ieri c’è stata la requisitoria.

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