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di Giorgio Bongiovanni - 20 febbraio 2009
Vergogna! Non c’è altra parola per definire le dichiarazioni del premier Silvio Berlusconi durante la chiusura della campagna elettorale per le regionali della Sardegna che si è tenuta venerdì scorso a Cagliari. E che ha visto – cosa sulla quale noi italiani dovremmo interrogarci – la vittoria schiacciante del “suo” candidato Ugo Cappellacci.

In quell’occasione il nostro Presidente del Consiglio è riuscito a fare della facile ironia persino sulla tragedia dei desaparecidos.
Su quelle 30mila persone circa che per motivi politici tra il 1976 e il 1983, in Argentina, sotto il regime militare, furono catturate, detenute in campi di concentramento, sottoposte ad ogni tipo di tortura e infine - molte di loro - assassinate. Il più delle volte sedate, caricate su aerei militari – i cosiddetti vuelos de la muerte – e quindi lanciate nel Rio de la Plata.
Testualmente, secondo quanto si può vedere e ascoltare dai video presenti su youtube, Berlusconi lo scorso 13 febbraio ha dichiarato: “…come quel dittatore argentino che faceva fuori i suoi oppositori portandoli in aereo con un pallone, poi aprivano lo sportello e dicevano: ‘C’è una bella giornata fuori, andate fuori un po’ a giocare’”. Il pubblico ride e Berlusconi continua: “Fa ridere, ma è drammatico”.
In Italia, come sempre accade, la notizia non ha avuto il giusto risalto e non ha suscitato grande scandalo. Ma non hanno riso i familiari di quelle vittime, non hanno riso le madri di Plaza de Mayo (vedi lettera allegata) che ancora cercano i loro figli e nipoti dispersi, non ha riso il ministero degli Esteri argentino che immediatamente ha convocato l’ambasciatore italiano Stefano Ronca per esprimere “profonda preoccupazione” per quelle frasi.
Da Palazzo Chigi, come sempre, si sono levati gli scudi in difesa del premier: “Un attacco calunnioso e assolutamente ingiustificato – è la posizione ufficiale – su un finto caso che provoca indignazione”. Perché Berlusconi, dicono, voleva solo fare un confronto con chi lo insulta paragonandolo ai dittatori.
Ma l’evidenza non si può negare. Ed evidente è la strafottenza del premier nel pronunciare quelle parole ed estremamente chiaro il suo “tocco ironico”. Chi vuole ingannare Palazzo Chigi?
Il signor Berlusconi, ancora una volta, ha dato prova di sé.
Quel signor Berlusconi che definisce eroe il mafioso e assassino Vittorio Mangano, per anni a servizio nella sua villa di Arcore; che tra i più stretti amici e collaboratori vanta personaggi della portata di Marcello Dell’Utri, condannato in primo grado per concorso esterno in associazione mafiosa; che ha fatto parte di una delle più terribili e sanguinarie logge massoniche deviate che l’Italia abbia mai conosciuto: la Loggia P2. Un’organizzazione eversiva che tra i suoi componenti contava anche Emilio Massera. Fratello massone, ma anche amico di Silvio Berlusconi, nonché sanguinario dittatore argentino, tra i protagonisti proprio di quel massacro.
Fu Massera, insieme al dittatore Jorge Rafael Videla e ai generali Leopoldo Galtieri e Orlando Agosti a far scomparire nel nulla quelle 30mila persone. E per questo fu più volte condannato per violazione dei diritti umani, anche se riuscì sempre ad evitare il carcere.
Ecco perché Silvio Berlusconi ride dei desaparecidos: perché i suoi amici della P2 uccidevano anche nel suo nome gli innocenti argentini. Mentre, è purtroppo un dato di fatto, il programma elaborato da quella loggia si sta oggi realizzando alla lettera nel nostro Paese.
I violenti attacchi sferrati contro la Giustizia, le vergognose leggi ad personam, le vili aggressioni ai sacri principi della Costituzione ne sono la testimonianza. Mentre ogni giorno, e sempre di più, le tante caste politico-istituzionali mettono a rischio la sopravvivenza della nostra Democrazia e, quindi, la nostra libertà.
A noi, non rimane che la Resistenza. Contro questo indegno capo del Governo, contro i suoi sultani e i suoi sudditi.
La Resistenza al fianco dei tanti giusti che in Italia, per fortuna, ancora ci sono e che si battono per riaffermare i principi della Democrazia, del vivere civile, della Legalità e della Pace.
La lotta sarà dura, ma a noi non mancherà la tenacia.
Lo dobbiamo alle tante vittime innocenti della dittatura argentina e di tutte le dittature. E a tutti i martiri che si sono battuti, fino all’estremo sacrificio, per l’affermazione dei sacri principi della Giustizia e della Verità.

La redazione di AntimafiaDuemila aderisce con convinzione all'appello per le parole offensive di Berlusconi




Appello per le parole offensive di Berlusconi sui desaparecidos

Noi firmatari di questo appello, come cittadini italiani  esprimiamo profondo sdegno per le parole inadeguate e offensive che il premier Silvio Berlusconi ha pronunciato nei confronti delle vittime della dittatura argentina.
La battuta : "erano belle giornate, li facevano scendere dagli aerei..." suona come un insulto alla memoria delle vittime  dei voli della morte, l'infame pratica dei militari argentini che gettavano nelle acque del Rio della Plata dagli aerei  in volo gli oppositori politici al loro regime ancora vivi e addormentati.
E' doveroso pertanto un atto di scuse formali da parte  del Governo italiano ai familiari di tutte le vittime della dittatura, che potrebbe concretizzarsi nella ratifica da parte dell'Italia della Convenzione internazionale per la protezione di tutte le persone dalle sparizione forzate.
 
Inviare le adesioni a:
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Primi firmatari:
 
Annalisa Melandri attivista per i diritti umani
Gennaro Carotenuto storico
Francesco Piccinini ricercatore
Antonio Mazzeo giornalista e saggista
Marina Beccuti Torino, giornalista sportiva
Rodolfo Ricci
Gabriele Andreozzi
Chiara Forneris
Claudio Giambelli Roma
Carmelo Sorbera QuiNews.it
Paolo Maccioni pubblicista

Guido Piccoli scrittore e giornalista
Giuseppe De Marzo portavoce ASud
Fabio Tripaldi
Calamita Walter Oscar, ex prigioniero politico italoargentino
Fabio Bovi, Torino
Tiziana Rossetti  cooperante - cittadina italiana
Pierluigi Paolillo, Comitato per la promozione del Libro Memoria del Buio,
Raffaele Nencini
Giuseppe Palermo Roma
Maria Laura Marescalchi
Miguel Angel Acosta(musicista)
Fabio Dossena
Caffè Basaglia (Circolo Arci)
Centro di animazione sociale e culturale delle comunità Torino
SUR Società Umane resistenti (Associazione Arci)Torino
Stefano Toppi – Roma
Ornella Terracini
Estela Julia Robledo ex prigioniera politica argentina
Sabrina Zabeo
Lino gambacorta, insegnante, Sesto F.no (FI)
Antonio Anaclerio, graphic designer, Milano
Olindo Ionta, ricercatore, antropologo
Luigi Dentis
Maurizio Bongioanni
Serafina Manna
Matteo Di Pietrantonio
Loreley Biagini
Paola Campanini
Jose Luis Pizarro
Consolata Galleani d'Agliano - educatrice Servizi Sociali – Torino
M. Cristina Acciarri
Maria Maira- già bibliotecaria – Genova
Daniel Pittuelliex detenuto politico argentinoPresidente del Centro Cultural Argentino di Torino
Giovanni Teofilo Chiarelli – Bologna
Pasquale Anaclerio militante dellla Sinistra democratica




Buenos Aires, mercoledì 18 febbraio 2009

NOI MADRES RIPUDIAMO LE DICHIARAZIONI DI BERLUSCONI

L'Associazione Madres de Plaza de Mayo ripudia le dichiarazioni del primo ministro italiano, Silvio Berlusconi, il quale ha parlato, in modo derisorio, dei desaparecidos.

Gli aggettivi non sono sufficienti per definire questo sinistro personaggio, come quelli della dittatura: come Massera, Videla e tutti gli altri. Noi Madres consideriamo molto grave il fatto che in una campagna politica si prenda per "scherzo" una cosa tanto terribile com'è stata la scomparsa dei nostri figli e il Terrorismo di Stato, che con le sue parole Berlusconi appoggia. Crediamo che ci debba essere a livello istituzionale un rifiuto totale alle sue dichiarazioni.

Noi Madres sappiamo molto bene chi è questo personaggio, così come sappiamo chi è Massera. Mentre la Giustizia italiana sta provvedendo alla condanna di Massera per tutto quello che ha fatto, il Primo Ministro prende tutto come uno "scherzo". Sappiamo anche che entrambi sono stati membri della P2 ed è per questo che Berlusconi si permette di prendersi gioco dei nostri desaparecidos: per difendere Massera.

Hebe de Bonafini
Presidenta de la Asociación
Madres de Plaza de Mayo
 

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