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La polizia pakistana ha arrestato l'ex Primo Ministro Imran Khan, nella città orientale di Lahore, sabato, dopo che un tribunale a Islamabad lo aveva condannato a tre anni di prigione per la vendita illegale di regali di Stato.
La sentenza probabilmente metterà fine alle sue possibilità di candidarsi alle prossime elezioni. L'ex popolare stella del cricket diventato politico, 70 anni, con un passato da playboy a Londra, è stato accusato di abuso di potere dal 2018 al 2022 come primo ministro, vendendo regali di Stato per un valore di oltre 140 milioni di rupie pakistane (circa 500.000 dollari statunitensi).
La condanna impedisce a Khan di partecipare alla politica per cinque anni, rappresentando quindi una minaccia per la sua carriera politica. Nonostante le accuse, Khan ha costantemente negato qualsiasi illecito e ha sottolineato che il caso nei suoi confronti è politicamente motivato. La sentenza di sabato segna uno sviluppo cruciale nello scontro politico tra Khan e il potente esercito pakistano, che tiene in scacco la nazione dell'Asia meridionale da oltre un anno, dal momento in cui Khan è stato rimosso dall'incarico nell'aprile dell'anno precedente attraverso una mozione di sfiducia.
"La disonestà di Khan è stata stabilita oltre ogni dubbio," ha scritto il giudice Humayun Dilawar nella sentenza. "È stato riconosciuto colpevole di pratiche corrotte nascondendo intenzionalmente e volontariamente i benefici ricevuti dalla cassa nazionale." Il giudice ha anche inflitto una multa di 100.000 rupie ($220).
Khan, attualmente affronta diverse cause giudiziarie, è stato brevemente detenuto all'inizio di quest'anno in un caso separato. Il suo arresto a maggio ha scatenato proteste violente in tutto il paese, portando ad attacchi contro installazioni militari. Dopo l'intervento della Corte Suprema, Khan è stato rilasciato.
Si dice che Khan sia detenuto in una piccola e insalubre cella di prigione. Il suo avvocato, Naeem Haider Panjotha, che ha incontrato Khan lunedì per preparare un ricorso contro la sentenza, ha descritto le condizioni.
Imran Khan si aggiunge alla lista di ex leader pakistani che si sono trovati di fronte a processi giudiziari e incarcerazioni nelle ultime decadi. Figure di rilievo come Nawaz Sharif, Benazir Bhutto,
Asif Ali Zardari e Shahid Khaqan Abbasi hanno trascorso del tempo in prigione.
Babar Awan, membro del partito di Khan e parte del suo team legale, ha criticato la sentenza, affermando che si trattava di una "ridicola sentenza da un tribunale fasullo." Awan ha sottolineato che a Khan non è stato concesso un processo equo, che è un diritto di ogni cittadino secondo la costituzione del paese. Khan è salito al potere nel 2018 con il sostegno del sentimento popolare e della retorica anticorruzione, insieme al sostegno dell'influente esercito del paese.

Foto © Imagoeconomica

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