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Bild: Putin ha schierato 100.000 uomini. Kiev inizia ad usare bombe a grappolo

Sono sempre più diffuse le voci che parlano di una controffensiva ucraina che sta rovinosamente deragliando nelle infernali terre di nessuno, ben lontane dalle prime linee nemiche. A denunciare la mancanza di risorse sufficienti per l’avanzata si è aggiunto il comandante delle forze di terra Oleksandr Syrsky.
"Né le truppe, né le armi, né le munizioni sono mai sufficienti. Per ogni militare, di regola, questo è un grosso problema. Per noi, soprattutto, perché la zona di guerra è molto ampia. E i combattimenti sono condotti in direzioni diverse. E in generale, le truppe russe hanno un vantaggio", ha affermato Syrsky alla BBC.

Il conflitto in stallo
In precedenza il capo dello staff della Defense Intelligence Agency, John Kirchhofer, in una conferenza a Washington, ha dichiarato che il conflitto tra Ucraina e Russia ha raggiunto una situazione di stallo, esprimendo una visione pessimistica rispetto alla possibilità che il sostegno occidentale possa ribaltare la situazione.
"Una delle cose che la leadership russa crede è di poter superare il sostegno dell'Occidente", ha affermato Kirchhofer, contrastando le valutazioni più ottimistiche di altri funzionari statunitensi, tra cui il capo di Stato Maggiore Mark Milley, che lo scorso mese parlava di avanzamenti costanti.
Rispetto ai vantaggi sul campo dati dalla decisione degli Stati Uniti di inviare all'Ucraina bombe a grappolo, i sistemi missilistici HIMARS, o gli Storm Shadow da parte del Regno Unito, il funzionario della Dia è stato lapidario: "Nessuno di questi, purtroppo, è il Santo Graal che gli ucraini cercano e che permetterà loro di sfondare", ha concluso.

New York Times: nelle prime due settimane di controffensiva, persi il 20% delle armi occidentali
Il bilancio delle ultime settimane di guerra ha effettivamente eroso le aspettative di Kiev di una rapida riannessione dei territori perduti fino al mar d’Azov.
Secondo il New York Times, che ha citato funzionari americani ed europei, nei primi 14 giorni della controffensiva fino al 20% delle armi inviate sul campo di battaglia è stato danneggiato o distrutto.
Un tasso di perdite sceso a circa il 10% nelle settimane successive, grazie al cambio di tattica del comando ucraino che si è concentrato maggiormente sull'usura delle forze russe con artiglieria. Una cifra che tuttavia nasconderebbero una triste realtà:
“Le perdite sono rallentate anche perché la stessa controffensiva è rallentata e in alcuni punti si è persino fermata, mentre i soldati ucraini lottano contro le formidabili difese della Russia. E nonostante le perdite, gli ucraini finora hanno preso solo cinque delle 60 miglia che sperano di percorrere per raggiungere il mare a sud e dividere in due le forze russe”, scrive il NYT.
Stando ai dati Oryx, dei 99 carri Bradley ricevuti dalla 47° brigata equipaggiata ed addestrata dalla NATO, almeno 28 sono stati abbandonati, danneggiati o distrutti, mentre per quanto riguardo i Leopard, le perdite raggiungono il 30% delle forniture.


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© Imagoeconomica


Mosca prepara la controffensiva
Nel frattempo emergono sempre più indiscrezioni su un imminente attacco russo su larga scala.
Le analisi dell'American Institute for the Study of War riportano che l'esercito di Mosca continua gli attacchi di terra sulla linea Kupyansk-Svatovo-Kremennaya, intorno ad Artemovsk (Bakhmut) e lungo i confini della città di Avdiivka-Donetsk e avanza sulla linea Kupyansk-Svatovo-Kremennay.
Negli ultimi giorni la sesta armata delle forze armate RF è avanzata in modo particolare nella direzione di Kupyansk: parte dell'esercito ha sfondato la difesa delle forze armate ucraine nell'area della miniera di Trudovskaya (vicino a Maryinka) e ha fatto irruzione nel territorio del complesso minerario.
Secondo il Ministero della Difesa russo, in questa direzione, l'avanzata delle unità RF ammontava nelle ultime ore a 1/2 chilometri lungo il fronte. Nella regione di Kharkov si riporta anche della conquista della stazione ferroviaria di Molchanovo.
I dispacci delle forze di Kiev scrivono dell'accumulo di una grande quantità di equipaggiamento militare e manodopera russa in quest'area: almeno di 900 carri armati, oltre 550 sistemi di artiglieria e 370 MLRS.
Il quotidiano tedesco Bild parla di 100.000 uomini ammassati nel nord-est del Paese, pronti a colpire e capovolgere la situazione sul campo di battaglia.
Le ultime informazioni dai blogger filorussi al fronte riportano invece di avanzamenti dall’insediamento di Liman Pervy, dove sono state prese d'assalto le posizioni della 14a brigata a ovest e a sud del villaggio, nonostante i contrattacchi delle Forze AFU.

L'Ucraina ha iniziato a usare bombe a grappolo sulle difese russe per mancanza di munizioni
Il portavoce della Casa Bianca John Kirby, ha annunciato che le forze ucraine hanno iniziato a usare le bombe a grappolo fornite dagli Stati Uniti, (vietate da oltre 120 paesi) e stanno “avendo un impatto” sulle difese russe.
"Li stanno usando in modo appropriato, li stanno usando in modo efficace e stanno effettivamente avendo un impatto sulle formazioni difensive della Russia e sulle manovre difensive della Russia", ha detto Kirby, citato dal The Guardian. Le munizioni sono arrivate in Ucraina la scorsa settimana e sono viste dagli Stati Uniti come un modo per rafforzare la sua offensiva e oltrepassare le linee del fronte di Mosca.
Dietro queste consegne molto controverse ci sarebbe una grave carenza di forniture da parte occidentale.
"Decisione difficile, ma questa guerra è giocata sulle munizioni, e le stanno esaurendo", aveva affermato qualche giorno fa nel merito il presidente statunitense Joe Biden.
Un problema che affliggerebbe gli stessi membri dell’Alleanza, secondo un recente articolo di Bloomberg che ha citato l'International Institute of Strategic Studies: “Le forze armate negli Stati membri europei della NATO e dell'Unione Europea sono svuotate, afflitte da attrezzature inutilizzabili e scorte di munizioni gravemente esaurite", scrive l’istituto, sottolineando che la debolezza delle scorte europee, insieme alla limitata capacità del continente di rinnovarle, "solleva interrogativi urgenti sulla capacità dell'industria europea di continuare a sostenere militarmente l'Ucraina su larga scala e rapidamente, e sulla sua capacità di ricapitalizzare le forze nella NATO e nell'UE".

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