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Devastato dalle fiamme il memoriale della mattanza del 1947. Il sindaco: “Chi sa parli”

In questo fine luglio caldissimo oltre alla Sardegna anche la Sicilia brucia. Decine di incendi infatti sono stati appiccati nel palermitano e, complice la temperatura elevata e il vento, sono divampati in poche ore a Caccamo, Valledolmo, Borgetto, Palazzo Adriano, Prizzi, Monreale, Bagheria, Partinico, Casteldaccia, lungo l'autostrada Palermo - Mazara del Vallo tra via Belgio e Tommaso Natale. La cenere ha raggiunto anche il centro del capoluogo isolano. Tra le zone mangiate dalle fiamme anche Portella della Ginestra, nel comune di Piana degli Albanesi. Risulta devastato il memoriale che ricorda l'eccidio di lavoratori compiuto il Primo maggio del 1947, la prima strage della Repubblica. Ieri mattina sono state evacuate tutte le abitazioni in prossimità del Monte Pizzuto e contrada Casalotto a Piana degli Albanesi. Il sindaco, Rosario Petta, ha invitato i cittadini a convergere nel punto di raccolta presso il campo sportivo e a comunicare alle autorità eventuali informazioni utili per “assicurare alla giustizia questi criminali che stanno mettendo a repentaglio le nostre vite". Una donna ha raccontato di essere fuggita "con in braccio un bambino di cinque anni e con mamma, fratello e nipote". "E' un orrore incommentabile", ha aggiunto, rispondendo all'appello del sindaco. La Cgil ha invitato oggi alle 18 a un "presidio" a Portella della Ginestra, per "dire no ai piromani e criminali e portare avanti una mobilitazione in difesa della memoria e dell'ambiente".
"Desolante lo scenario che si è presentato stamattina sul posto, con la cenere che ha ricoperto tutto il 'sacrario', il luogo dell'eccidio del primo maggio 1947. Le fiamme hanno annerito anche i sassi del memoriale con le date che ricordano la strage e i nomi delle vittime”, hanno affermato il segretario generale Flai Cgil Palermo Dario Fazzese, il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo e il responsabile della Camera del Lavoro di Piana Vito Ciulla. “Nel posto dove furono trucidati i contadini durante la festa del lavoro oggi c’è un inferno di cenere, carbone dappertutto, desolazione. E tanta rabbia, perché mentre la Regione sta per licenziare i lavoratori, i boschi continuano a bruciare per il malgoverno e l'incuria. Il governo non ha avuto la lungimiranza di appostare le risorse finanziarie per far svolgere l'attività di prevenzione nei tempi giusti e mancano le risorse per garantire l'attività di quei lavoratori che dovrebbero realizzare le opere di contrasto al rischio incendi". "A Piana sono a rischio anche gli allevamenti di animali, lambiti dalle fiamme. Sta andando in fumo l'economia di un territorio - aggiungono Fazzese, Ridulfo e Ciulla - e vanno in fumo anni di lavoro svolto dai forestali e le tante risorse regionali e comunitarie investite per infoltire i boschi e la vegetazione del territorio. Quest'ennesimo disastro conferma come sia necessario un piano di riforma del settore della forestazione, per la tutela e salvaguardia del patrimonio. Si deve poter intervenire nei modi e nei tempi giusti e non all'ultimo minuto". Coldiretti denuncia, sulla base dei dati Sif, che negli ultimi sei anni sono stati circa 60 mila gli eventi incendiari che hanno devastato la Sicilia. Solo nel 2021 gli incendi nei boschi sono stati 290 mentre la superficie non boscata in fumo è di oltre 18.000 ettari. "E' evidente - conclude la nota - che il sistema di prevenzione e di controllo non funziona e bisogna attuare delle nuove e forti azioni con strumenti adeguati altrimenti si continuerà a spendere senza alcun risultato". Nel frattempo il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, ha chiesto al capo del governo Mario Draghi la dichiarazione dello stato di mobilitazione del servizio nazionale di Protezione Civile. I roghi però non stanno distruggendo solo l’Italia ma anche altri Paesi d’Europa. In Turchia gli incendi oltre ai danni hanno provocato delle vittime, almeno sei il bilancio. Decine i feriti alcuni gravi. Le cause dei roghi sono ancora incerte ma le autorità turche non escludono che sia opera di piromani. A Bodrum, città famosa per il turismo, le fiamme hanno raggiunto anche un hotel. Ad aggravare la situazione le temperature di oltre 40 gradi. Lo stesso sta accadendo in Grecia con temperature a 46 gradi e molti villaggi e cittadine evacuati nel Peloponneso. A Patrasso le fiamme hanno costretto decine di persone a lasciare le proprie case. I roghi stanno distruggendo in Europa ettari ed ettari di natura e vegetazione.

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