Pesanti combattimenti a Krinky. Francia e Germania annunciano ulteriore assistenza militare per l’Ucraina
Continuano le operazioni offensive russe nell’est dell’Ucraina. Il Ministero della Difesa di Mosca ha riferito che le Forze Armate RF hanno preso il controllo del villaggio di Vesyoloye in direzione di Donetsk.
"Come risultato delle azioni attive di successo delle unità del Gruppo di forze del Sud, il villaggio di Veseloye della Repubblica popolare di Donetsk è stato liberato", afferma il rapporto giornaliero del Dicastero, precisando che artiglieria e lanciarazzi multipli hanno attaccato il personale e l'equipaggiamento della 22°, 42° e 93° brigata meccanizzata AFU nella zona di Kleshcheevka e Andreevka, dove il nemico avrebbe perso 260 soldati, un carro armato, due veicoli da combattimento di fanteria e altri 17 veicoli.
Nel frattempo l'esercito russo sta anche prendendo d'assalto il villaggio di Krynki, dove le forze armate ucraine avevano creato una "testa di ponte" sulla riva sinistra del Dnepr.
Blogger filorussi riferiscono che le truppe RF hanno iniziato le operazioni d'assalto, facendo irruzione in una piccola parte del villaggio occupato dall’AFU.
Ci sarebbero prove che la bandiera russa è stata simbolicamente issata sull'area precedentemente controllata dal nemico, ma continuano i pesanti combattimenti.
Documenti filmati mostrano che dell’insediamento rimangono oramai soltanto rovine, accompagnate da un sinistro paesaggio lunare, disseminato di crateri scavati dalle detonazioni delle temibili bombe plananti russe Fab. L’unica salvezza per i marines ucraini è rappresentata da scantinati posti sotto continui bombardamenti.
In precedenza il New York Times, citando i soldati delle forze armate ucraine, aveva definito "suicida" l'avanzata attraverso il Dnepr passando per questo avamposto, dove l’AFU sta subendo inutili e immense perdite.
“Non ci sono posizioni. Non esiste un posto o una posizione di osservazione… È impossibile prendere piede lì. È impossibile spostare le attrezzature li… Non è nemmeno una lotta per la sopravvivenza…È una missione suicida”, aveva affermato un soldato chiamato Oleksiy, descrivendo battaglie caratterizzate da una brutalità peggiore di quanto vista “a Bakhmut o Soledar”.
Germania e la Francia hanno annunciato ulteriore assistenza militare all'Ucraina
Il 16 gennaio il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha annunciato che la Germania fornirà all'Ucraina aiuti militari per un valore di oltre sette miliardi di euro (circa 7,62 miliardi di dollari) nel 2024. Berlino ha inoltre precisato che il pacchetto di aiuti comprende munizioni per carri armati Leopard, veicoli corazzati, droni da ricognizione e veicoli da combattimento della fanteria Marder.
Di concerto, il 16 gennaio il presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato che avrebbe finalizzato un accordo bilaterale sulla sicurezza con Kiev durante una visita in Ucraina nel febbraio 2024, aggiungendo che Parigi invierà 40 missili a lungo raggio SCALP e "diverse centinaia" di bombe non specificate in Ucraina nelle prossime settimane. D’altro canto, il Parlamento tedesco ha negato l’assenso alla fornitura dei missili a lungo raggio TAURUS, almeno per ora.
Secondo l’ex direttore dell’Osservatorio sulla Sicurezza Internazionale della LUISS, Alessandro Orsini l’azione di Macron pone Zelensky nella condizione di colpire il territorio russo con armi Nato, confermando la paura dei russi secondo cui la Nato è una minaccia esistenziale.
Gli accordi bilaterali di sicurezza invece, secondo l’esperto, rappresenterebbero più che altro una copertura politica, necessaria al leader ucraino “per far credere agli ucraini che sta conseguendo risultati importanti, ma servono anche a Stati Uniti, Francia, Inghilterra e Canada, per far credere ai propri elettori che non stanno abbandonando l’Ucraina mentre tutto crolla”.
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