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La difesa del conduttore passa al contrattacco

La notizia è dello scorso marzo. Il procuratore della Repubblica di Termini Imerese Ambrogio Cartosio ha citato a giudizio Massimo Giletti per diffamazione nei confronti dell’ex sindaco di Mezzojuso Salvatore Giardina. Un processo che prenderà il via il prossimo 7 luglio dinanzi al Tribunale di Termini Imerese.
In passato, con la trasmissione televisiva "Non è L'Arena", delle puntate sono state dedicate al caso delle sorelle Napoli, vittime di una serie di atti intimidatori, nel paese in provincia di Palermo, il cui Consiglio comunale è stato sciolto per mafia.
Secondo l'accusa, dopo la querela dell’ex primo cittadino, Giletti avrebbe "offeso la reputazione di Giardina Salvatore in quanto nell’informare il pubblico che lo stesso sindaco, nel novembre 2018, aveva affidato dei lavori alla ditta di La Barbera Leonardo, affermava che questi è imparentato con La Barbera Simone (soggetto indagato dalla Dda di Palermo per reati commessi in correità con esponenti mafiosi) e affermava infondatamente che lo stesso La Barbera Leonardo è imparentato con il Giardina”.
Parole che, secondo l’accusa, hanno finito per “rappresentare una situazione idonea a ingenerare nei telespettatori la convinzione che il sindaco (assistito dagli avvocati Antonio Di Lorenzo e Filippo Liberto) avesse affidato i predetti lavori per favorire la mafia”.

La contromossa della difesa, Genchi e Siniscalchi
A difendere Giletti sono gli avvocati Gioacchino Genchi e Paolo Siniscalchi. I due legali hanno adesso chiesto alla Procura di Roma le copie degli atti di un altro procedimento. In particolare dei dati elettronici e della documentazione sequestrata a casa di Nicolò Gebbia, generale dei carabinieri in pensione, originario di Mezzojuso, e nominato nel 2018 assessore della giunta Giardina, finito sotto indagine per alcune diffamazioni nei confronti di Nunzia De Girolamo, ex onorevole e spesso ospite di Giletti, anche nelle puntate dedicate al caso delle sorelle Napoli.
Al di là di quest'ultima vicenda, su cui sarà la magistratura a dover fare le proprie valutazioni, Genchi ritiene che la figura di Gebbia abbia un peso anche nel processo nei confronti di Massimo Giletti per “connessione probatoria”.
Ed è per questo motivo che ha chiesto di avere questi atti anche facendo riferimento a un articolo, pubblicato da Gebbia nel 2019, dal titolo “La sceneggiata in diretta di Giletti, De Girolamo e dalla Chiesa (Rita dalla Chiesa, figlia del generale assassinato dalla mafia)”. Secondo il legale, “con diretto nesso causale e temporale, all’articolo di Gebbia è seguita la querela dell’ex sindaco Giardina dell’8 aprile 2020”.
Nella richiesta di accesso agli atti, presentata nei giorni scorsi alla Procura romana, il difensore mette in evidenza come Gebbia fosse inserito nella relazione con cui il prefetto di Palermo aveva chiesto e ottenuto lo scioglimento del Comune di Mezzojuso.
Nel documento il prefetto fa anche riferimento alla “solidarietà” che lo stesso Gebbia aveva mostrato per i figli di Bernardo Provenzano, “dichiarandosi pubblicamente rammaricato per non aver potuto partecipare ai funerali del boss a causa del divieto di funerali pubblici imposto dal Questore di Palermo”.
E al contempo si ricordava come Gebbia non avesse “lesinato attacchi nei confronti delle istituzioni e delle sorelle Irene, Marianna e Gioacchina Napoli. Gebbia aveva invocato “l’elargizione di fondi ai figli incensurati del boss “Provenzano in quanto asseritamente da considerare vittime della mafia, così come alle sorelle Irene, Marianna e Gioacchina, anch’esse figlie di un capo mafia”.

Foto © Imagoeconomica

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