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Rosario Cataffi, che subito dopo la strage di via dei Georgofili, nell’ottobre 1993, viene messo sotto inchiesta per traffico d’armi, si è avvalso, stamane al processo trattativa Stato-mafia, della facoltà di non rispondere.
Cosa avrebbe mai potuto fare colui che forse sa bene come sono andate le cose per la nomina del Magistrato Di Maggio a Vice del Dr. Capriotti al DAP ai tempi delle stragi, se non tacere?
La domanda che ci poniamo noi è: ha fatto finta di collaborare per uscire da 41 bis e tornarsene a casa, e quel colabrodo che è l’istituzione del 41 bis glielo ha concesso attraverso i Tribunali dello Stato, per poi fare “il gesto dell’ombrello” allo Stato stesso?
Non lo sapremo mai, ma di fatto si è avvalso della facoltà di non rispondere là dove forse poteva dare anche una mano a mandare in galera i “concorrenti di cosa nostra” nelle stragi del 1993, visto che forse Rosario Cattafi conosce anche il movente delle stragi che hanno visto morire i nostri figli, movente oltre il 41 bis, movente quasi sicuramente coperto da “segreto di Stato".

Giovanna Maggiani Chelli
Presidente
Associazione tra i familiari delle vittime  della strage di via dei Georgofili

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