Vertici militari ucraini: un bluff, puntano a conquistarla per il 9 maggio. Balitsky: controffensiva di Kiev potrebbe iniziare nelle prossime ore a Zaporizhzhia
Si alza lo scontro tra la Wagner e la leadership militare del Cremlino. Sono veementi le parole del capo del gruppo mercenario Yevgeny Prigozhin che in una recente clip indica i corpi martoriati di circa tre dozzine di combattenti uccisi, scagliando insulti pesanti contro il ministro della Difesa Serghei Shoigu e il capo di Stato maggiore Valery Gerasimov.
"Shoigu, Gerasimov, dove cazzo sono le nostre munizioni?”. Urla Prigozhin denunciando come il Ministero della Difesa fornisca solo il 30% delle forniture militari realmente disponibili. “Questi sono i ragazzi di Wagner che sono morti oggi. Il sangue è ancora fresco… Voi feccia sedete lì nei vostri club costosi. I tuoi figli si stanno tutti divertendo, registrando i loro piccoli video su YouTube", afferma il militare, riferendosi al genero di Shoigu, Alexey Stolyarov, un famoso blogger di fitness.
Il capo di Wagner minaccia dunque di ritirarsi da Bakhmut il 10 maggio se la Russia non fornirà più munizioni poiché in assenza di queste “sono destinati a morire senza senso”. In un terzo video pubblicato da Prigozhin più tardi, continua le sue accuse, incolpando Shoigu e Gerasimov per la morte e il ferimento di “decine di migliaia di soldati russi”.
Prigozhin ha già litigato con i vertici russi sulle tattiche militari, accusando i leader militari del paese di "alto tradimento" per non aver fornito munizioni al suo gruppo e anche recentemente aveva minacciato di lasciare Bakhmut, salvo poi rimanervi.
Un ex funzionario che ha lavorato con lui, citato dal The Guardian, ha affermato che la a a minaccia di Prigozhin di lasciare la città assediata faceva chiaramente parte di una "campagna di ricatto" per ottenere più munizioni per Wagner. “Spinge sempre per ottenere ciò che vuole. Non è chiaro se quest'ultima scommessa darà i suoi frutti", sostiene la fonte.
Secondo l’intelligence ucraina Prigozhin non ritirerà i wagneriani da Bakhmut e “queste dichiarazioni sono state fatte in considerazione del fatto che non può mantenere la promessa di catturarla prima del 9 maggio. Ecco perché ora sta cercando di dare la colpa a qualcuno, perché si è reso conto di non poter più mantenere la parola data”, afferma il portavoce dei servizi segreti di Kiev Chernyak.
Anche il vice ministro della Difesa Anna Malyar ha affermato che Mosca sta cercando di prendere il controllo di Bakhmut entro il 9 maggio, quando la Russia celebrerà la Giornata della vittoria contro i nazisti.
Balitsky: controffensiva di Kiev potrebbe iniziare nelle prossime ore a Zaporizhzhia
La controffensiva ucraina potrebbe iniziare nei prossimi giorni o ore a Zaporizhzhia. Ad affermarlo è il capo ad interim della regione Yevhen Balitsky.
"Secondo le informazioni della nostra gente a Zaporizhzhia, Dnepropetrovsk e in altre città in cui stanno combattendo contro il regime (Kiev) così come le informazioni dalla linea di contatto, il nemico sta radunando le forze. Vediamo questo, i nostri droni penetrano a una profondità di 150 chilometri nel territorio del nemico. Tutti gli spazi verdi, le zone da sbarco sono intasati oggi con attrezzature e personale ucraini", ha affermato Balitsky su Solovyov Live, promettendo che le truppe sono pronte ad incontrare “il nemico se va nella nostra terra".
Nella giornata di oggi le autorità della regione di Zaporizhzhia hanno deciso di spostare temporaneamente i residenti di 18 insediamenti in prima linea in profondità nella regione a causa dell'aumento dei bombardamenti ucraini. Secondo Balitsky, vengono portati nella regione di Berdyansk , nel sud della regione, per essere collocati in case di riposo, sottolineando che si tratta di una misura forzata progettata per garantire la sicurezza delle persone.
Esperti citati dal The Guardian suggeriscono che i recenti attacchi alle infrastrutture russe, compresi gli attacchi di droni alle raffinerie e il sabotaggio dei treni, fanno parte dei preparativi dell'Ucraina per una prevista offensiva primaverile.
Agence France-Presse riferisce che Kiev non ha rivendicato nessuno degli atti denunciati da Mosca come "sabotaggio" ucraino, ma la maggior parte sembra prendere di mira le catene di approvvigionamento dell'esercito russo nelle regioni di confine e nell'annessa Crimea.
Mykhailo Samus, vicedirettore del Centro per gli studi sull'esercito, la conversione e il disarmo di Kiev, ha dichiarato: “Tutto questo è stato fatto per preparare un'offensiva. Sono sicuro che l'intensità [degli attacchi] aumenterà”.
Le forze russe hanno interrotto il trasferimento delle riserve ucraine a Bakhmut
Secondo il Ministero della Difesa russo, le truppe di Mosca hanno distrutto il ponte sul quale l’esercito ucraino ha cercato di trasferire le ultime riserve a Bakhmut.
"Nell'area dell'insediamento di Chasov Yar della Repubblica popolare di Donetsk, è stato distrutto il ponte, lungo il quale le forze armate ucraine hanno cercato di trasportare munizioni e trasferire riserve ad Artemivsk (Bakhmut)", si legge nel comunicato.
Gli attacchi dell'aviazione operativa-tattica e dell'esercito, avrebbero inoltre sconfitto la forza lavoro e l'equipaggiamento ucraino nelle aree degli insediamenti di Kalinovka e Krasnoye della Repubblica popolare di Donetsk.
Come riportato da Prigozhin su Telegram, l’Ucraina starebbe perdendo ogni giorno dalle 400 alle 600 persone nel “tritacarne” di Bakhmut.
"Il nemico tira su da 400 a 600 persone ogni giorno, circa lo stesso numero di persone uccise ogni giorno", afferma il capo della Wagner in un video pubblicato dal suo servizio stampa, precisando che restavano da prendere d'assalto due chilometri e mezzo prima della liberazione completa della città. Il giorno prima, Prigozhin ha affermato che le squadre d'assalto erano avanzate di 170 metri e occupavano un totale di 59,5mila metri quadrati dell’insediamento.
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