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"Le politiche della Nato non penso siano tanto tese a mantenere la pace, l'ordine e la giustizia tra le nazioni. Io ho lavorato tanti anni in Afghanistan e ho visto cosa è successo con questa 'esportazione di democrazia'. Ci sono state centinaia di migliaia di morti, feriti, vedove, orfani, e adesso il Paese è nelle mani dei talebani. La pace e la giustizia non si costruiscono con le armi". Così Cecilia Strada attivista del team della ong "ResQ People Saving People” - nonché figlia di Gino Strada (fondatore di Emergency) -, a margine del concerto in piazza San Giovanni a Roma. "Personalmente penso che aumentare gli armamenti sia esattamente quello che preparerà la prossima guerra - ha aggiunto -. Se continuiamo a ragionare in termini di quante armi inviamo e quante ne costruiamo per qualcuno è estremamente vantaggioso ma per i cittadini del mondo, in Ucraina e in tutti gli altri paesi afflitti da situazioni di guerre e di conflitto, questa non può essere la soluzione ma anzi un problema". "Mio padre penserebbe quello che penso io - ha concluso la figlia del fondatore di Emergency - ovvero che è una pazzia totale”.

Foto © Imagoeconomica

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