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Morra: “Notizia merita rilievo”

Alfonso Caruana, indicato dagli inquirenti come il capo della famiglia mafiosa dei Cuntrera e soprannominato il boss dei Due Mondi, è stato condannato in via definitiva a 18 anni di reclusione. La Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso che i suoi legali avevano presentato contro la sentenza pronunciata nel 2019 dalla Corte d'Appello di Torino. Caruana, che ha 74 anni, è attualmente detenuto. La pronuncia della Cassazione chiude un procedimento giudiziario avviato dalla direzione Distrettuale antimafia del Capoluogo subalpino. Originario di Castelvetrano (Trapani), Caruana è stato attivo in Italia, Sud America e Canada, ed è considerato una delle figure di maggiore spicco della criminalità organizzata. Il procedimento che lo ha riguardato è l'ultimo filone di un'inchiesta dei Carabinieri del Ros e dei magistrati piemontesi, chiamata Cartagine, avviata nel 1994 dopo il sequestro, a Borgaro, una cittadina alle porte di Torino, di un tir con 5 tonnellate di cocaina proveniente dal Sudamerica. La notizia è stata commentata dal presidente della commissione Antimafia Nicola Morra. "La giustizia, sebbene non con la stessa velocità con cui procedono le mafie, spesso arriva a conclusione di dibattimenti lunghi ed estenuanti. Dal Piemonte arriva questa notizia, che merita rilievo. Per chi ancora crede, provincialisticamente, che le mafie siano un problema solo meridionale. Anzi, di sole 4 regioni”. "E' una grande soddisfazione per me e per le tante persone che hanno lavorato per arrivare a questo risultato”, ha detto il magistrato Sandro Ausiello, ex procuratore aggiunto a Torino (ora in pensione) che si occupò da pubblico ministero della maxi-inchiesta Cartagine, scaturita nel 1994 dal sequestro a Borgaro Torinese di un tir con 5 tonnellate di cocaina proveniente dal Sud America. "Dopo 26 anni si è finalmente conclusa una vicenda che riguardava uno dei personaggi più significativi del gotha della criminalità organizzata".

Fonte: ANSA

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