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Il governo oggi ha chiesto di rinviare perché “c’è bisogno di altri approfondimenti” sulle varie questioni aperte del ddl Diffamazione in particolare alla proposta del carcere per i giornalisti presentata dal relatore Gianni Berrino di Fdi.
Sul disegno di legge hanno espresso preoccupazioni anche le associazioni internazionali. Per Reporter senza frontiere si tratta di “un passo indietro per l’Italia”. E l’Ordine dei giornalisti, anche dopo il passo indietro sul carcere, ha ribadito che non mancano criticità all’interno per le limitazioni alla libertà di stampa. La Corte costituzionale ha già stabilito l’illegittimità di prevedere la detenzione per i giornalisti che sono colpevoli di diffamazione e da anni si attende un intervento del Parlamento per modificare la normativa. Finora senza risultato perché la politica non riesce (o non vuole) trovare un accordo.
"Abbiamo fatto una riunione con i capigruppo della maggioranza, è stata ripetuta la volontà del ritiro di alcuni emendamenti che erano stati presentati dal senatore Berrino", ha spiegato al termine dell'incontro la presidente della Commissione Giustizia del Senato, Giulia Bongiorno. "Nei prossimi giorni ci saranno ulteriori approfondimenti degli emendamenti che sono stati presentati, c'è una grande coesione nella maggioranza, non ci sono attriti e non ci sono divisioni, c'era stata soltanto la presentazione di questi emendamenti che aveva suscitato un dibattito, ma che è stato assolutamente superato", assicura la leghista. L'idea della maggioranza è ora quella di perfezionare norme "su meccanismi che consentano di rispettare la legge, in particolare cercheremo di focalizzare l'attenzione sui titoli - i titoli ricordiamoci che a volte uccidono - e sulle rettifiche, quindi non ci sono assolutamente divisioni, fratture o litigi", sono le parole della Bongiorno. "Siamo coesi e si dovrebbero avere i pareri del governo a breve", aggiunge all'AdnKronos Erika Stefani, capogruppo leghista in Commissione. Al tavolo anche Pierantonio Zanettin, per Fi e Gianni Berrino per Fdi. Prossimo round sul ddl domani mattina, anche se potrebbe esserci uno slittamento dei lavori della seconda Commissione in attesa dei pareri del governo sugli emendamenti restanti.

Foto © Imagoeconomica

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