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Il presidente della commissione antimafia in Sicilia commenta l’inchiesta sulla droga dentro il Palazzo

Lo scandalo “Coca-Ars” è una bomba a orologeria che potrebbe esplodere da un momento all’altro nel peggiore dei modi. Ad esempio, facendo crollare l’intera Assemblea Regionale Siciliana. A dirlo è il presidente della commissione regionale Antimafia Antonello Cracolici, che in un'intervista a Repubblica, ha sottolineato il pericolo che “l’Ars venga travolta”.

La droga fa schifo e gli spacciatori fanno più schifo della droga - premette -. Eppure, c’è un aumento della domanda”. E c’è un “diffuso utilizzo di queste sostanze” anche da parte di professionisti: “un dato drammatico”. Secondo Cracolici il fenomeno è “sottovalutato” e andrebbero adottate misure anche culturali come quelle che hanno “veicolato l’idea che la mafia fosse un danno per i siciliani. La stessa operazione va fatta sulla droga, il cui consumo cresce nel silenzio generale”.

Secondo il presidente, stiamo assistendo ad “una crisi della funzione istituzionale”. “È come se anche la sacralità dei luoghi fosse venuta meno, come se tutto fosse consentito. C’è un decadimento, perché la politica può avere tanti difetti, ma c’è bisogno di dare un esempio. Poi a volte si esagera, bisogna distinguere il peccato dal reato. Però l’Ars deve dare un colpo di reni. Il rischio è che l’istituzione venga travolta”, ha aggiunto. “L’aspetto più grave è l’andazzo di un palazzo che sta perdendo autorevolezza - ha continuato -. Questa dimensione confidenziale, che è anche umana, ha fatto perdere il rigore dell’istituzione. Che resta una delle pochissime in Italia che ancora impone l’uso della giacca e la cravatta. Ecco, quella giacca e quella cravatta dobbiamo metaforicamente indossarla dentro e fuori il palazzo, rispettando il rigore che la nostra funzione comporta”.

L’Ars dovrebbe riprendere il senno smarrito, dunque, e impegnarsi innanzitutto contro le droghe. Come? “Mesi fa ho iniziato ad occuparmi del fenomeno del crack, chiedendo alla Regione di avere un ruolo attivo, senza lasciare alle singole comunità, al volontariato, il carico della gestione di situazioni sempre più diffuse - ha concluso Cracolici -. È stato pubblicato un bando, che scadrà il 16 luglio, che mette a disposizione cinque milioni di euro per attività di intervento nelle periferie delle città di Palermo, Catania, Messina e Caltanissetta. Sinceramente mi colpisce che l’amministrazione non lo abbia pubblicizzato. Perché la risposta, magari insufficiente, che stiamo provando a offrire possa servire a non aggiungere al dramma delle dipendenze quello della solitudine”.

Foto © Imagoeconomica

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