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Si svolgerà a Milano l'anno prossimo la XXVIII Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, promossa da Libera e Avviso Pubblico. I momenti clou saranno il 20 marzo, con il raccoglimento accanto ai familiari delle vittime innocenti delle mafie e la veglia in suffragio, e il 21 con il corteo nazionale. Libera ha scelto Milano, come appuntamento nazionale per stare vicino a chi - in Lombardia, come in altre Regioni - non si rassegna alla violenza mafiosa, alla corruzione e agli abusi di potere. E dunque per valorizzare l'opera di tante realtà, laiche e cattoliche, istituzionali e associative, impegnate per il bene comune, per la dignità e la libertà delle persone. Milano e la Lombardia sono da sempre un territorio considerato "utile" per le mafie e la corruzione, per l'importante movimentazione di denaro derivante dall'industria e dalla finanza. Ma al tempo stesso rappresentano un contesto capace di reagire a queste forme di insediamento, promuovendo pratiche civiche e istituzionali di risposta, di riscatto, di restituzione sociale del maltolto. Libera ha scelto Milano, a trent'anni dalla strage di Via Palestro in cui nella notte tra il 27 e il 28 luglio 1993 per l'esplosione di una bomba morirono il vigile urbano Alessandro Ferrari, tre vigili del fuoco (Carlo La Catena, Sergio Pasotto e Stefano Picerno) e Moussafir Driss, un migrante che dormiva su una panchina. Lo slogan scelto per la Giornata "E' possibile" per riflettere su ciò che ciascuno di noi può fare per l'affermazione dei diritti e della giustizia sociale. "In un momento storico in cui le difficoltà sono numerose, con la crisi ambientale, sociale ed economica aggravata dalla pandemia e la vulnerabilità politica internazionale provocata dalla guerra, abbiamo il dovere di indicarci insieme la strada, di dirci dove può e deve portarci il nostro impegno comune. Questo è un tempo di 'attraversamento' difficile, in cui ci pare che le vecchie 'mappe' non servano più a ritrovare la strada. È un tempo complesso - conclude Libera - che ci chiede di metterci in gioco anche componendo nuovi orizzonti, ponendo in dialogo competenze diverse e saperi transdisciplinari, per generare un pensiero meticcio. Sappiamo che 'è possibile' superare questa fase se a metterci in gioco siamo tutti, insieme: solo con il noi si può arrivare ad affermare la pace, la giustizia, la verità, i diritti, l'accoglienza e la libertà".

Foto © Imagoeconomica

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