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telejato-bigdi AMDuemila - 5 gennaio 2012 - INTERVISTA VIDEO!
Quella di Telejato al momento può essere considerata davvero come un'emittente in via di estinzione. Dal prossimo 30 giugno, infatti, anche la Sicilia dirà addio al sistema analogico per passare al digitale terrestre. Se Berlusconi, per i ben noti motivi, voleva regalare le frequenze a Rai e Mediaset, anche il governo Monti, in una prima fase, sembrava procedere in questa direzione. Poi, soprattutto grazie alla battaglia dell’Idv, c’è stata una “pausa di riflessione”.

Il rischio di sparire, per le piccole emittenti, resta comunque. Di molte di esse non si sentirebbe probabilmente la mancanza. Ma il caso di Telejato è ben diverso. La piccola emittente di Partinico si è distinta, in questi anni, per la sue battaglie antimafia. Tantissime le notizie trasmesse dal Tg più lungo d'Italia (oltre due ore), con una particolare quanto rara attenzione alle ultime operazioni contro l'organizzazione mafiosa, così come nei confronti della mala politica nel micro e nel macro sistema. In 12 anni Telejato ha ricevuto oltre 300 querele. Al giornalista siciliano hanno bruciato la macchina e hanno inviato lettere intimidatorie. E’ stato anche brutalmente malmenato. Politici e imprenditori locali, per usare un eufemismo, lo considerano un rompiscatole. Ad ANTIMAFIADuemila lo stesso direttore di Telejato, Pino Maniaci, ha spiegato “il grave impiccio”: “Il Ministero dello sviluppo economico si è riservato il diritto di assegnare, a pagamento, tutte le lunghezze d’onda del digitale terrestre. Nell’arco di queste frequenze che verranno assegnate – ha specificato il direttore di Telejato –  non si prevede per le comunitarie di diventare operatori di rete e quindi, eventualmente, dovrebbero esserci dei consorzi tra chi diventa operatore di rete per poter fare entrare altre emittenti. Questo significa che, una televisione locale che viene in possesso dei famosi cinque canali, perché operatore di rete significa avere cinque canali, dovrebbe dare il passaggio, pagando io l’affitto”. Ma Telejato è una Onlus e non può in alcun modo sostenere il pagamento di un ‘affitto’. “E poi – ha rimarcato amaramente Maniaci –  chi si carica di responsabilità per il passaggio a Telejato che ha 308 querele e che è una televisione antimafia, costantemente minacciata? Ci siamo fatti un giro e non ci vuole nessuno. Primo, hanno venduto i canali dal 61 al 69, Telejato è 62 e quindi già mi hanno venduto il canale, poi c’è tutta una serie di difficoltà che non riguarda solo Telejato, ma circa 200 televisioni in tutta Italia. Noi abbiamo costituito un comitato ‘Siamo tutti Telejato’ per fare come testa d’ariete anche per le altre emittenti, hanno aderito da Libera nazionale a tutti i presidi di Libera locale. Abbiamo poi un pool di avvocati che sta valutando l’incostituzionalità della legge e, inoltre, stiamo sollevando il problema anche a livello europeo. La nostra intenzione è anche quella di scrivere al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano”.

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Pino Maniaci direttore di Telejato Intervistato da Rai News 24



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