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Tra i soggetti indagati anche parcheggiatori abusivi, lavoratori senza partita iva, altri ritenuti vicini alla Camorra e un detenuto che dal carcere eseguiva ristrutturazioni per 30 milioni di euro.

Oltre 772 milioni di euro di crediti ritenuti frutto di una maxi-truffa realizzata attraverso i bonus sull’edilizia e i canoni di locazione, previsti dal decreto Rilancio e sottoposti a sequestro preventivo da parte della Guardia di Finanzadi Frattamaggiore in provincia di Napoli.

Le indagini, coordinate dalla Procura di Napoli Nord, hanno raggiunto 143 persone fisiche e giuridiche, individuate tra la provincia di Napoli e quella di Caserta.

Nella cerchia dei truffatori, di cui il 70 percento percepivano il reddito di cittadinanza, o comunque ne avevano fatto richiesta, soggetti non in possesso di regolare partita iva, parcheggiatori abusivi, altri ritenuti vicino ai clan della camorra e un detenuto. Infatti, dalle indagini condotte dalle fiamme gialle, tra i titolari dei crediti riservati alle ristrutturazioni anche un soggetto detenuto nel carcere casertano di Santa Maria Capua Vetere, consegnatario di lavori inerenti a ristrutturazioni per 30 milioni di euro e, in attesa di incarico per l'esecuzione di ulteriori lavori collegati ad altri 4 milioni di euro.

L’indagine nasce da una precedente attività investigativa svolta lo scorso marzo e all’indirizzo di due fratelli di Vallo della Lucania (in provincia di Salerno) e della loro attività svolta tra il 2021 e il 2022; un'operazione che portò al sequestro di crediti per un valore complessivo di 108 milioni di euro.

Da qui, la possibilità di poter individuare un folto gruppo di soggetti creditori per lavori di natura edile oltre che per locazioni immobiliari, tutte inesistenti e opportunamente comunicate all’Agenzia delle Entrate attraverso il portale Entratel, il portale che consente la trasmissione telematica di documenti fiscali. Dei 772 milioni di euro di crediti sottoposti a sequestro preventivo, diverse decine di milioni, sono caratterizzati da crediti ceduti alle Poste per la loro negoziazione.

L'illecito ha una portata finanziaria tale da essere descritto dalla Procuratrice di Napoli Nord Maria Antonietta Troncone con queste parole: “L’attività illecita oggetto di accertamento che realizza un comportamento delittuoso già in precedenza monitorato, è di tale gravità, per l’elevatezza delle somme negoziate, da poter concretamente determinare un sensibile nocumento alle risorse pubbliche, depauperate e distolte dalla loro corretta destinazione alla riqualificazione del patrimonio immobiliare nazionale e all’attuazione della transizione ecologica, obiettivi di fatto divenuti di più difficile conseguibilità”.

Foto: it.depositphotos.com

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