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martello giudice web1Il Pg Patronaggio ottiene la riapertura del dibattimento
di Aaron Pettinari
Sarà sentito il pentito Salvatore Lo Piparo al processo in appello per mafia ed estorsione  “Roberto Aruta più altri”, nei confronti di alcuni uomini del clan di Bagheria. La corte d’Assise, presieduta da Gianfranco Garofalo, ha dunque accolto la richiesta del Pg Luigi Patronaggio di riaprire il dibattimento in modo da sentire il collaboratore di giustizia su quegli episodi di richieste di pizzo nei confronti degli imprenditori tra Bagheria, Villabate, Ficarazzi ed Altavilla Milicia. Patornaggio ha anche chiesto la citazione di Giuseppe Alioto, Antonio Crivello e Francesco Curvati, parti offese in altri procedimenti per estorsione ai danni di imprenditori.

Tra gli imputati al processo di appello, nato dal filone di indagine “Argo”, ci sono anche i pentiti Sergio Flamia (già condannato a 5 anni e 8 mesi), Antonino Zarcone (due anni e mezzo) e Vincenzo Gennaro (tre anni). A loro in primo grado sono state riconosciute le attenuanti speciali.
Secondo Patronaggio il nuovo esame di Lo Piparo servirà ad analizzare sotto uno spettro più ampio la miriade di estorsioni e di attività illecite gestite dal clan di Bagheria. S va dalla gestione del gioco d’azzardo all’instaurazione di nuovi rapporti con le famiglie palermitane di Porta Nuova e della Noce, oltre a quelle di Termini Imerese. Quindi l’affiliazione di nuovi “adepti”. Inoltre c’era anche la gestione della latitanza di Antonino Messicati Vitale, con i pizzini che venivano consegnati ai vertici del clan di Bagheria. Lo Piparo, in particolare, è stato arrestato nel giugno 2014 ed era un uomo vicino a Giovanni Pietro Flamia. Si rese autore, assieme a Benito Morsicato, di un intimidazione (inviò due proiettili e diede fuoco all’attività) nei confronti di un imprenditore di Santa Flavia, operante nel settore ittico.

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