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centro-padre-nostro-palermo1di AMDuemila - 21 luglio 2015
E’ quella che ha tutta l’aria di essere l’ennesima intimidazione indirizzata al Centro Padre Nostro di Brancaccio, fondato in ricordo di Padre Pino Puglisi, parroco ucciso dalla mafia il 15 settembre '93. Ignoti hanno danneggiato un escavatore della ditta che sta realizzando a Palermo la nuova chiesa intitolata al beato Pino Puglisi, in via Fichi d'India, nel quartiere Brancaccio. Un progetto che ricalca il sogno del prete antimafia, quello di realizzare un luogo di incontro annesso alla chiesa. Nel progetto infatti è prevista la costruzione di aule laboratorio, un campo sportivo ed un anfiteatro. L'area lasciata a verde sarà di 6 mila metri quadri. Il valore complessivo dell'appalto è 4,7 milioni, fondi provenienti dell'8 per mille. 

I lavori della nuova chiesa erano iniziati da poche ore in un terreno di 12 mila metri quadrati
confiscato alla mafia. Due anni fa era stata posta la prima pietra da parte del cardinale Paolo Romeo. Poi c'era stato uno stop dovuto a questione burocratiche.
Alcuni volontari, arrivati in cantiere dopo il finesettimana di riposo insieme a padre Maurizio Francofonte, hanno notato il vetro in frantumi dell’escavatore, trovando anche la rete del cancello divelta e due mezzi completamente senza benzina. I vandali, infatti, hanno anche rubato oltre 200 litri di gasolio da due macchine per il movimento terra. Dopo aver dato l’allarme, sono in corso indagini della Polizia.
“Niente di nuovo sotto il sole, niente che ci possa preoccupare più di tanto, ma certamente un’ulteriore offesa alla memoria del Beato Giuseppe Puglisi. – si legge nel comunicato di Maurizio Artale, presidente del centro – Abbiamo più volte denunciato i vari atti vandalici che il Centro ha subito e altrettante volte abbiamo detto che questo è un segno: ancora a Brancaccio la gente mal sopporta tutto ciò che la fa guardare allo specchio mettendola dinanzi alla propria pavidità. Padre Pino Puglisi – continua Artale – ancora inquieta l’animo delle persone che non hanno avuto il coraggio di passare dalla Sua parte, dalla parte dei poveri, dalla parte degli ultimi. Brancaccio, dimostra di essere degno di chi con un sorriso si è consegnato ai suoi carnefici per liberarci dalla mafia!”.

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