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lo-piccolo-sandro-salvatoreConfermati i 5 ergastoli della Corte d'Assise d'Appello, dopo il rinvio della Cassazione
di AMDuemila - 7 maggio 2015
Carcere a vita per i boss Salvatore e Sandro Lo Piccolo, Andrea Adamo, Francesco Paolo Di Piazza e Vito Palazzolo, colpevoli di essere mandanti e organizzatori dell'assassinio di Nicola Ingarao (foto a destra), boss di Porta nuova.
Dopo l'annullamento con rinvio dei 5 ergastoli della Cassazione, finalmente le condanne ora sono definitive, un'altra suprema corte conferma le sentenze di primo e secondo grado.  L'annullamento della precedente Cassazione sarebbe avvenuto perchè non era stato motivato adeguatamente il rifiuto dei giudici di vedere alcune immagini registrate nell'ambito di un'altra indagine a casa di Di Piazza, mafioso di San Lorenzo, dove il comando si incontrò sia prima che dopo l'assassinio. Considerazione più che legittima senonché la ripresa di quelle immagini era stata autorizzata ben due mesi dopo l'omicidio, a partire dall'agosto-settembre 2007. La questione si chiuse con il pg Annamaria Leone che nel giudizio “di rinvio” riportò i decreti che autorizzavano le intercettazioni.

Il boss di Porta nuova fu ammazzato il 13 giugno 2007 in via Pietro Geremia alla Zisa, dopo essere stato al commissariato per firmare il registro dei sorvegliati speciali.
ingarao-nicolaA sparare contro Ingarao furono Andrea Boaccorso e Gaspare Piulizzi in sella ad una motocicletta. Poi, divenuti entrambi collaboratori di giustizia, confessarono l'omicidio e indicarono i mandanti e tutti coloro che ebbero un ruolo nell'esecuzione.

"Doveva essere una lezione in grande stile. - raccontò Bonaccorso ai magistrati spiegando che inizialmente Ingarao doveva morire sotto i colpi dei kalashnikov - Poi, considerata anche la zona, i Lo Piccolo preferirono le moto e le pistole". E parlando dei festegiamenti post-esecuzione aggiunse: "Ci siamo visti a casa di Di Piazza dove abbiamo posato le armi. Eravamo tutti molto contenti. C'erano anche Sandro Lo Piccolo, Vito Palazzolo, Andrea Adamo. Ci siamo abbracciati e complimentati a vicenda perché era andato tutto bene".I due pentiti sono stati processati con rito abbreviato separatamente e condannati a 10 anni e 6 mesi.
La colpa di Ingarao sarebbe stata quella di avere contrastato la scalata dei Lo Piccolo al vertice della Cosa nostra palermitana e di essersi alleato con il boss di Pagliarelli Nino Rotolo, acerrimo nemico dei boss di San Lorenzo.
Un' esecuzione che sarebbe potuta sfociare in una guerra di mafia senonché poco dopo nel novembre dello stesso anno, i Lo Piccolo furono catturati.

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