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Questa è la storia di un dei tanti, purtroppo, imprenditori che denuncia la mafia e viene abbandonato da tutti, soprattutto dallo Stato che dovrebbe aiutarlo e proteggere

Ceramista e scultore da 47 anni, con laboratorio di 200mq e circa 40 dipendenti, nel 2006 denuncia la mafia facendo arrestare i suoi estorsori oggi in libertà. Ha avuto un piccolo rimborso dallo Stato ma non abbastanza da far ripartire la sua attività così oggi ha perso tutto, pure la casa. Continua a fare ciò che faceva prima ma da solo e vivendo di donazioni tramite qualche fiera dove non si paga o tramite elemosina. Le sue condizioni di salute sono precarie. Ha avuto 3 infarti e 4 bypass. Da tempo ormai non riesce a pagare affitto, bollette e nemmeno i farmaci che gli servono per curarsi. Non si pente di aver denunciato, perché è quello che dovrebbero fare tutti.

Ma a quale prezzo?

Ha subito ripercussioni: lo hanno minacciato, sparato, messo una bomba, minacciato moglie e figlia. E adesso vive nell'indifferenza totale, da solo.

Ha denunciato pubblicamente diverse volte di esser lasciato da solo dallo stato ma l'antimafia, o chi dice di fare antimafia, cosa ha fatto? Nulla!

Denuncia pubblicamente pure l'omertà di una certa antimafia fatta di libri, passerelle ed interessi.

A Palermo, ormai, la sua storia è nota ai molti ma, a quanto pare, non a chi di dovere per aiutarlo, o si fa finta. Quest'anno è stato presente in via d'Amelio per il 19 luglio, cercando di vendere qualche sua opera.

Diverse sono state le sue proteste: addirittura nel 2018 era pronto ad inviare la sua tessera elettorale, rinunciando ad uno dei diritti principali dei cittadini, al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

“Perché in questo Stato nessuno mi rappresenta e nessuno avrà il mio voto. Sono tutti falsi profeti politici sia il Movimento 5 Stelle, che il Pd, che Forza Italia. Che fine hanno fatto le promesse del sindaco Orlando, della Regione, di Sgarbi, di Micciché, di Valeria Grasso e del Movimento 5 stelle? Oggi a 56 anni e dopo 42 anni di onesto lavoro sono costretto a mettermi davanti le chiese ad elemosinare. È una vergogna abbandonare uno dei pochi artigiani che ancora esistono in una città proclamata capitale della cultura.”


Affermava questo nel 2018 ma oggi, a quanto sembra, nulla è cambiato.

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Tratto da:
wordnews.it

Foto © Deb Photo

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