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Intervista integrale al giovane ricercatore di Our Voice, Francesco Piras

La sera del 23 novembre su Diretta Saiuz, Radio SaiuzAlviano Appi ha intervistato il giovane ricercatore del movimento culturale internazionale Our Voice, Francesco Piras, sul funzionamento del sistema economico e finanziario attuale. Siamo abituati ad assumere che il denaro così come ci viene presentato sia indispensabile e naturale, come se fosse scaturito da un processo naturale. Eppure, se ci soffermassimo a riflettere vedremmo sorgere dei quesiti fondamentali, e costateremmo che la maggior parte dei nostri dubbi rimarrebbero senza una nostra risposta certa. Le domande giuste da porsi sarebbero, ad esempio: se il denaro è una creazione umana, chi ha il potere di crearlo? Chi è il proprietario della moneta? E come viene distribuita? Secondo quali regole? Per rispondere a tutte queste domande proponiamo l’intervista integrale di Radio Saiuz.

Da quanto tempo, secondo te, la moneta ha cominciato a essere utile soltanto a poche persone?
“Per quanto riguarda la moneta non esiste secondo me la definizione di giusto o sbagliato, quanto più di funzionale o non funzionale a determinati scopi che si vogliono perseguire. Quindi il punto di partenza è necessariamente la natura della moneta, chi detiene il potere di emissione e il controllo della moneta, capire in che modo poi diviene disfunzionale agli interessi del popolo. La crisi sociale e economica in cui tergiversa l'Italia e l'Occidente è la dimostrazione di questo fatto. Il primo punto dal quale partire per comprendere il funzionamento della moneta è la natura del denaro, che è privata. Oggi infatti il denaro è creato dal nulla dal sistema "cartello bancario”, in cui troviamo banche commerciali e banche centrali che gestiscono in monopolio l'emissione monetaria. Al contrario di quanto credono le persone oggi la maggior parte del denaro è creato dalle banche commerciali, non da quelle centrali.”

In che modo le banche commerciali riescono a fare questa operazione?
“L'articolo 128 del trattato sul funzionamento dell'Unione Europea narra di banconote e di monete metalliche, non cita però quella che è l'erogazione del credito delle banche commerciali. Se alla banca Sanpaolo piuttosto che all'Unicredit chiedo un prestito, la banca quei soldi li crea dal nulla, non li ha in cassaforte, come la maggior parte delle persone pensa. Il denaro viene creato grazie alla firma della persona che richiede un prestito, senza una firma a garanzia non può essere creato. Il problema però è che la banca quel denaro lo segna al passivo di bilancio, tanto è vero che i soldi che ho scritto sul mio conto corrente in banca non esistono veramente ma è la scrittura contabile di ciò che la banca mi deve. Quindi il denaro in circolazione non è denaro vero, è credito sostanzialmente. Questo è l'origine di tutti i problemi politici, democratici, ambientali derivanti dalla creazione del denaro. Oltretutto il denaro è per il 99,99% emesso a debito, tranne per una esigua parte che sono le monetine metalliche, e questo crea un problema molto grave e sistemico. 

Supponiamo di ridurre l'insieme economico a 2 individui. Io e te produciamo ricchezza reale per 100 euro ciascuno, quindi avremo un pil di 200 euro. La banca centrale ci presta quei 200 euro, quindi mette in circolazione il corrispondente monetario equivalente. Il problema sono gli interessi perchè la banca ovviamente richiede 200 euro più gli interessi indietro. Il problema è che i soldi degli interessi, supponiamo il 10% quindi 20 euro di interessi, non sono mai stati creati e non esistono nel sistema! Possono solo essere ricreati a debito. Quindi saremo sempre costretti a chiedere denaro per ripagare gli interessi e questo presuppone anche un'altra situazione.”

Si deduce quindi la continua necessità della crescita della produzione, quindi del PIL, poiché la maggiore creazione di ricchezza deve sostenere il debito iniziale più il debito contratto per ripagare gli interessi.
“È per questo che i politici dicono che il PIL deve crescere, che bisogna aumentare la produzione, la crescita economica, semplicemente perché la produzione della ricchezza reale deve sostenere questo debito.”

Le cause dei crolli finanziari del 1929 di Wall Street e del 2008 della Lehman Brothers sono diverse o simili dal tuo punto di vista?
“Nel 1929 ci fu una crisi dei mercati finanziari, esattamente quello che è accaduto nel 2008 con dinamiche diverse, con strumenti finanziari diversi. Nel 1929 si è reagito separando le banche di investimento dalle banche commerciali. Ossia impedendo alle banche responsabili dell'erogazione del credito di speculare in borsa. Questa legge è stata abolita dal presidente Clinton in America e successivamente in Europa, quindi oggi è permesso alle banche di fare speculazione sostanzialmente con i nostri soldi.  Nel 2008 invece è stato un problema dovuto agli indici di borsa, ai cosiddetti derivati, ma il problema principale a mio avviso risiede nel potenziale di leva finanziaria che hanno le banche le quali sono state salvate dagli stati. Il debito privato è stato scaricato sul debito pubblico, in tutta Europa sono stati sborsati 3 mila miliardi per salvare le banche. Le politiche di quantitative easing delle banche centrali sono servite a diminuire gli interessi del debito pubblico tale per cui oggi non abbiamo interessi elevati. A partire dagli anni 60/70 del secolo scorso l'economia reale è stata fatta morire a favore dell'economia finanziaria, che oggi è totalmente distaccata dalla realtà. A partire dal 2008 i principali indici di borsa SP500 e il NASDAQ 100 sono scoppiati nel senso che hanno raggiunto valori alle stelle, hanno fatto + 400/500%. Questo perché oggi tutta la ricchezza monetaria è concentrata nel mondo della finanza, mentre il mondo dell'economia reale vive in rarefazione monetaria.”

Quando il presidente americano Nixon ha sciolto la quotazione del dollaro rispetto all’oro ha prodotto effetti positivi per l’economia?
“Con gli accordi di Bretton Woods nel 1944 i principali capi di stato dei principali paesi stabiliscono un nuovo ordinamento mondiale ed economico in cui il dollaro è agganciato all'oro e tutte le altre valute sono agganciate al dollaro. Quindi il dollaro è l'unica valuta convertibile in oro. Il 15 agosto 1971 Nixon pone fine a questi accordi e con questa decisione nasce la moneta moderna "fiat". Non essendoci più nessun aggancio con un valore reale quale l'oro, si può stampare la moneta nella quantità in cui si vuole, potenzialmente infinita.”

Come funzionano le agenzie di rating? A cosa servono?
“Le agenzie di rating sono compagnie private, in mano principalmente alle banche. Queste agenzie danno una valutazione in base alla probabilità o alle presunte probabilità che uno stato ripaghi il debito. Quindi in base ai voti di queste agenzie viene condizionato l'andamento dei titoli di stato e i tassi di interesse. Tra l'altro le agenzie di rating di cui vi parlo sono di proprietà di istituti finanziari che usano titoli di stato per speculare in un conflitto di interessi enorme! Nel 1981 c'è stato un divorzio tra il Ministero del Tesoro italiano e la Banca d‘Italia. Prima di allora succedeva che nel momento in cui il tesoro emette dei titoli di stato e alcuni di questi titoli di stato rimanevano invenduti la banca d'Italia garantiva al tesoro di intervenire per acquistarli, al tasso di interesse che decideva il tesoro. Dopo il 1981 la banca d'Italia non interviene più e da quel momento il tesoro è obbligato a offrire i tassi di interesse che il mercato richiede, con meccanismi quantomeno discutibili come l'asta marginale.”

Potresti spiegare il funzionamento dell’interesse marginale?
“Durante le aste dei titoli di stato il meccanismo dell'asta marginale presuppone che il tasso percentuale di emissione del debito pubblico debba essere il più elevato tra tutti quelli offerti dal mercato. Quindi la persona che si sarebbe accontentata di uno 0,5% si ritrova magari con un 5% nelle mani che è un regalo favoloso!”

In pratica lo Stato vende i propri titoli di debito al prezzo più basso che viene offerto durante l’asta. Incassando di meno e pagando l’interesse più alto.
“E ovviamente questi soldi li paghiamo noi”

Il mercato è veramente un’entità astratta?
“Il mercato è composto da uomini, non è un'entità astratta, ci sono uomini dietro le banche, le istituzioni politiche, le agenzie di rating, i mass media, ci sono solo uomini che ingannano e che sfruttano altri uomini. Questa è la realtà. Il mercato viene fatto passare come un'entità astratta semplicemente affinchè la massa non capisca chi si cela dietro a determinati schemi di potere.”

Ultimamente si parla di Great Reset, di bitcoin, cosa puoi dire di questo indirizzo che sta prendendo il mondo finanziario?
“L'idea del Great Reset nasce dal World Economic Forum, centro finanziario ed elitario per eccellenza. In sostanza si tratta di una modificazione del rapporto di potere tra l'élite e il popolo. A parere mio nulla di nuovo, è un'accelerazione di un processo già in atto. La pandemia è stata cavalcata da questi centri di potere, il cui progetto economico è la distruzione della classe media e la creazione di due classi, sfruttati e sfruttatori. Le monete digitali nel contesto del Grande Reset giocano un ruolo fondamentale perché si sta andando verso la creazione di valute digitali, Cina in testa a tutti con la creazione dello Yuan digitale, poi segue l'Unione Europea. Quindi si va verso l'eliminazione probabile del denaro contante.”

Esiste un modo sano e positivo di utilizzare la moneta?
“La moneta è uno strumento e può essere usato nel bene o nel male, in modo funzionale o meno verso determinati obiettivi. Ci sono diverse soluzioni: la sovranità monetaria, il controllo dell'erogazione del credito da una entità centrale forte, la separazione tra le banche commerciali e le banche di investimento, l'abolizione del pareggio di bilancio in costituzione, le soluzioni ci sono. Il problema parte dall'economia e dalla moneta per riversarsi nella politica, nelle istituzioni. Il problema oggi è soprattutto politico, tutte queste politiche economiche applicate da uomini ben precisi, mandati dalle stesse istituzioni di potere, che impongono governi, hanno spalancato le porte al potere del denaro e questo è un grosso problema. Le soluzioni che vi posso ipotizzare difficilmente si realizzeranno con questi schemi di potere.”

Sarebbe possibile costruire un modello che possa portare ad un progresso armonico?
“Certo, tutto è possibile, basta che lo vogliamo noi! Assolutamente si, anzi io adesso ho paventato possibili soluzioni che considerano l'elemento monetario ma posso porre una domanda più utopistica o più distaccata da determinate nozioni teoriche. Perché c'è bisogno della moneta? Non è un prodotto della natura, noi siamo su questo pianeta e il frutto è prodotto dalla terra gratis, perchè abbiamo creato un oggetto artificiale da frapporre fra noi e il pianeta? Questa è una grande domanda e a parere mio la moneta è semplicemente un mezzo di squilibrio. Se esiste la moneta per forza qualcuno ne avrà più di altri. Per risolvere questo quesito bisogna porsi la domanda su quale dovrebbe essere l'obiettivo dell'economia. L'economia è risolvere i problemi materiali delle persone, quindi si estrae e si produce in misura delle necessità dell'uomo e si ridistribuisce, questa è una soluzione utopistica che vorrei vedere applicata. Difficilmente sarà applicata con questa classe politica, purtroppo siamo abituati a nozioni teoriche che ci portano fuori dalla realtà. Il profitto è alla base del capitalismo, quindi bisogna abbattere questo preconcetto. Mi si dovrebbe spiegare come mai l'obiettivo dell'uomo deve essere il profitto. Il denaro è un pezzo di carta che stampiamo noi. Marx diceva che l'ideologia della classe dominante è il profitto e che questa ideologia verrà trasmessa a tutto lo scibile umano, tale per cui oggi ci vediamo ogni aspetto della nostra vita sottoposta alla logica del mercato e del profitto perché il capitalista fa profitto tramite la merce. Quindi tutto diventa merce, sanità, scuola, istruzione, il nostro tempo e spazio, tutto diventa mercificato. Veniamo quindi alienati da noi stessi e dalla realtà che ci circonda. Questo è un grosso problema”

Questo ha molto a che fare con il concetto di PIL di R. Kennedy.
“Si, questo parte dalla domanda di prima, qual' è il nostro obiettivo? Se si accumulano pezzi di carta o numerini in banca, certo che il PIL è importante per le nostre vite. Ma è davvero il parametro importante attraverso cui valutare la nostra vita? Ma davvero vogliamo valutare la nostra vita e la nostra felicità in base alla crescita del PIL?”.

“Questo è il dilemma al quale tutti dovremmo rispondere e trarre le nostre personali conclusioni. La moneta e il sistema economico sono prodotti artificiali, strumenti al servizio dell’uomo per soddisfare le esigenze e le necessità della nostra collettività. Non possiamo distruggere il pianeta e la nostra stessa esistenza per accumulare numeri luminosi su uno schermo o pezzi di carta“. Con questo messaggio ha concluso l’intervista Alviano Appi.

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