“La scuola va alla guerra” è il titolo del libro-inchiesta sulla militarizzazione dell’istruzione in Italia, edizione Manifestolibri ed è anche il titolo dell’incontro con l’autore Antonio Mazzeo tenutosi il 18/04/24 a Verona presso il Centro Culturale della Libreria Indipendente “Libre!”.
In videoconferenza è intervenuto Padre Alex Zanotelli direttore di “Nigrizia” e sostenitore del “Comitato Pace e disarmo”.
Il presentatore dell’evento, il prof. Giorgio Lonardi, ha introdotto la serata richiamando il pubblico al rischio di una pervasiva militarizzazione delle coscienze in ambito scolastico, col pericolo di svuotare la scuola della sua funzione di educare ai valori della pace, del pensiero critico e dell’uguaglianza. L’Italia ripudia la guerra, sancisce l’art. 11 della Costituzione Italiana ed è necessario lottare per bloccare quei protocolli scuola-caserma-lavoro che stanno proliferando in tutta Italia con aumento esponenziale.
Padre Zanotelli
Padre Zanotelli, proseguendo il filo logico del professore, ha aggiunto che la scuola italiana, invece di perseguire la cultura della pace iniziata negli anni '70, si adegua, ogni giorno di più, alla logica degli interessi militari in corsa verso un implemento degli arsenali atomici, come in una macabra gara il cui unico traguardo possibile è l’Armageddon nucleare. Basterebbe un minimo incidente per far saltare tutto, conducendo la razza umana all'estinzione su questo pianeta. Ecco perché diventa importante fare informazione seria e soprattutto impegnarsi per divulgarla. Zanotelli ha concluso il proprio intervento sottolineando quanto opere preziose come il libro di Antonio Mazzeo siano la strada maestra per sensibilizzare le generazioni più giovani.
L’autore, docente e promotore dell’"Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole", è intervenuto per mettere in evidenza che, contemporaneamente alla privatizzazione e precarizzazione del sistema educativo, stiamo assistendo ad un soffocante processo di militarizzazione delle istituzioni scolastiche e dei contenuti culturali e formativi. Come accadeva ai tempi del fascismo, le scuole tornano ad essere caserme mentre le caserme si convertono in scuole per formare lo studente-soldato, votato all’obbedienza acritica. I protocolli d’intesa scuola-forze armate partono sempre più dalla scuola dell’infanzia in una logica di pervasivo indottrinamento. È necessario, conclude Mazzeo, che il Consiglio d’Istituto Scolastico si riappropri della propria funzione e che si pretenda che i progetti vengano sempre preventivamente approvati dal Collegio Docenti, ma soprattutto che docenti e studenti scelgano da che parte stare: a fianco dei mercanti di morte, come chiedono sempre più generali e ministri, oppure accanto a chi opera in difesa della scuola sede di libertà e giustizia.

Diciamo ''No!'' alle scuole caserme
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- Alessandra Rossi