di Luciano Armeli Iapichino
In uno sperduto anfratto del centro della Terra, in un’atmosfera surreale e ossianica, una SS dialoga con il cadavere loquace di un Fuhrer impiccato a un ramo incenerito:
SS: “Mio Fuhrer, che ne è stato di noi, della nostra azione sterminatrice asservita al progetto di un nuovo umanesimo teutonico, di un nuovo ordine ariano planetario? Siamo già stati spazzati dal vento dell’oblio? E la nostra potente azione bellica è valsa a qualcosa o è stata gettata tra le fauci del nulla?"
Fuhrer: “Soldato qual è il tuo nome?”
SS: “Acefalo, mio Fuhrer!”
Fuhrer: “Non avevo dubbi. Un nome molto diffuso nella società sinapticamente cerebrolesa del III Millennio.
La mia nobile e vigliacca carcassa imputridita, sospesa in queste viscere telluriche, ti viene in soccorso...
Fin quando nel pianeta-Terra graviterà la massa informe e de-strutturata, l’ignoranza annidata nelle vene dello pseudo e apparente colto perbenismo; la miseria celata dietro la maschera sia del Volk sia del suo antagonista per eccellenza, l’élite parassita; sino quando il vuoto cosmico dominerà sulle classi dirigenti mangia-popolo inetto, allora la svastica resterà incisa sui ventricoli del mondo e gasserà quell’ideale sempre utopico chiamato Democrazia.”
SS: “Fuhrer non comprendo il suo linguaggio, i suoi concetti, le sue parole...”
F: “Acefalo, fin quando ci saranno bestie come te, le mie idee, la mia visione del mondo troverà sempre e pari tempo zappatori e coltivatori di semi razziali e involutivi.”
SS: “Allora ci pensano ancora mio adorato Fuhrer?”
F: “Ti dirò di più verme inetto e genuflesso: ci sarà pure chi vi osannerà, chi vi eleverà a poesia, a canto elegiaco e il tutto, “immondiziata” la memoria, capiterà senza essere biasimato dalla società. Vedi, l’animale razionale, dopo la nostra infamia, aveva partorito e perfezionato meccanismi di controllo delle derive autoritarie tanto perfetti quanti inutili, perché non ha fatto i conti con l’ineludibile livello infimo della massa, cruda e bigotta in ogni epoca storica, tanto nel suo germoglio generazionale, quanto nella sua canuta saggezza: giovani e vecchi desiderosi del calore di un mantello nostalgico.”
SS: “È proprio vero, mio Fuhrer, nessuno ha dimenticato la Sua onnipotenza; altri Acefali come me inneggiano alla Sua visione del mondo, disumanizzano, si coalizzano e deridono i buoni.”
F: “Allora convieni, soldato, che non tutto è perduto?”
SS: “Di perduto, pertanto, gli Acefali hanno fortunatamente solo la memoria. Per il resto hanno salvaguardato il miserrimo, la “putrefatio”, il disumano, l’arroganza, la prepotenza.”
F: “Questo ti deve rincuorare, soldato; ci fa ben sperare che un nuovo ordine teutonico dominerà il mondo! E lo sai perché? Perché se una società colpita da una pandemia terrificante con conseguenze drammatiche per l’umana specie ha il tempo di pensare al Noi, al nostro metodo, al nostro modus operandi, alla nostra peculiarità, allora siamo più radicati di quanto si possa immaginare. È una società non scarsa, scadente proprio: preferisce gli inetti ai validi, strozza l’evidente per favorire il celato, isola il giusto per osannare il meschino, dà voce alla menzogna danneggiando la verità. Come il XX, anche il XXI secolo sarà nostro, porterà i nostri stendardi, intonerà i nostri cori. Siamo ancora all’alba. E le marce su Roma o su Monaco saranno sostituite dal favoritismo massonico, che bagna più del sangue".
SS: “Anche se mi sono perso nei suoi ragionamenti, evviva il Fuhrer!!!”
F: “Cara bestia, vuol dire che sei stata, sei e continuerai a essere la mia speranza, il mio testimone, il mio traghettatore! Il fertile terreno senza vergogna dei miei germogli.”
SS: “E tu il nostro Signore!”
F: “Questa società pare non cambiare mai. Anzi. Nonostante il progresso e la Storia, il popolo si torce contro nemici immaginari e osanna leader cazzari per sfamare le sue primitive e selvagge pulsioni di superiorità.”
SS: “Mio Fuhrer, ci riprenderemo tutto cominciando laddove c’era stato l’inizio della fine?”
F: “Caro soldato, inizieremo da quell’isola in mezzo al Mare Nostrum che funge già da laboratorio. Stavolta non ci saranno Alleati a correre in aiuto. Stavolta la congiuntura astrale ci vede favorevoli. Gli Alleati trumpiani sono dei nostri. I pieni poteri già concettualmente sdoganati.”